Ci risiamo. Ancora una volta Rafa Benitez fa parlare di sé non per le sue imprese alla guida di una squadra di calcio, bensì per i risultati negativi ottenuti. Il suo Newcastle è infatti aritmeticamente retrocesso in Championship (dopo ben7 anni, l'ultima volta accadde nel 2009)dopo che il Sunderland ha sconfitto ieri sera l'Everton per 3-0 nel recupero di Premier League, portandosi in classifica a +4 sui Magpies con una sola giornata da disputare.

Dunque speranze azzerate e altro fallimento per l'ex tecnico del Real Madrid, che aveva iniziato la stagione nella capitale spagnola sognando di trionfare in Liga e Champions League per poi ritrovarsi fuori dai giochi, e dalla panchina delle merengues, nello scorso mese di gennaio.

Con l'aggravante che chi è subentrato dopo di lui, ovvero Zinedine Zidane, sta facendo ottimi risultati come dimostrano il 2° posto in Liga con un solo punto di ritardo dalla capolista Barcellona (con una giornata da giocare, giochi ancora aperti) e soprattutto la finale di Champions League che i blancos disputeranno il prossimo 28 maggio a Milano contro i cugini dell'Atletico Madrid.

Se analizziamo le esperienze avute da Benitez in Italia, troviamo anche qui più dolori che gioie. All'Inter vinse due trofei quali la Supercoppa Italiana ed il Mondiale per Club, ma perse la Supercoppa Europea contro l'Atletico Madrid e raggiunse un misero 8° posto dopo sole 15 giornate di campionato, portando così l'allora presidente Massimo Moratti ad esonerarlo dopo la conquista del tetto del mondo da parte dei nerazzurri.

Decisiva fu l'inopportuna conferenza stampa rilasciata dal tecnico dopo la vittoria dell'Inter per 3-0 sul Mazembe, occasione in cui non risparmiò più di una critica all'operato della dirigenza interista accusandola di non averlo "accontentato" in sede di calciomercato.

Ecco poi il ritorno in Italia dopo qualche anno, stavolta al Napoli.

Anche in questa circostanza sono stati due i trofei conquistati (Coppa Italia, 3-1 in finale alla Fiorentina,e Supercoppa Italiana, vinta dopo i rigori contro la Juventus), tuttavia il 5° posto ottenuto al termine del campionato 2014/15 e il mancato accesso alla Champions League hanno sancito la fine dell'idillio con il presidente De Laurentiis, con cui i rapporti non sono mai stati così prolifici. E adesso anche l'addio alla Premier League.