L'oro più atteso, inseguito per decenni, desiderato da un'intera nazione. Il Brasile sfata la maledizione olimpica ed anche il tabù casalingo che lo aveva sempre visto perdente in occasione di un importante torneo intercontinentale giocato in casa. Ci voleva Neymar, chiamato a furor di popolo in questa Nazionale giovane e ricca di talento, per ottenere l'auspicato trionfo. La soddisfazione è doppia, considerato che i verdeoro hanno consumato la loro"vendetta" sulla Germania che ai Mondiali di due anni fa li aveva condannati alla sconfitta più pesante dell'intera storia del calcio brasiliano.

Neymar ha messo la sua firma in calce su questo titolo olimpico ma quanta fatica al Maracanà contro la rocciosa formazione tedesca, piegata soltanto ai rigori.

Magia di Neymar, la traversa frena la Germania

La Germania mette subito paura al Brasile, al 10' la conclusione a giro da fuori area di Brandt supera Weverton ma si stampa sulla traversa. Al 27' i padroni di casa si portano in vantaggio: fa tutto Neymar, bravo a conquistare un calcio di punizione dal limite con posizione decentrata sulla sinistra ed a trasformarlo con una splendida palombella che sorprende Horn sul palo di competenza. La reazione tedesca è veemente, allla mezz'ora un calcio di punizione battuto da Meyer semina lo scompiglio nella retroguarda sudamericana con la difesa che si salva in corner.

Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina il pallone arriva a Meyer la cui botta trova la grande risposta di Weverton. Al 34' Brandt beneficia di un altro calcio piazzato e scodella la palla in area, Lars Bender colpisce di testa praticamente indisturbato e la traversa salva ancora il Brasile.

Il pari di Meyer ed i supplementari, il trionfo arriva dagli 11 metri

In apertura di ripresa la Germania raggiunge il meritato pareggio: l'autore del gol è Meyer che al 13' lascia partire un diagonale in girata, su cross di Toljan, fulminando Weverton. Si tratta del primo gol subito dal Brasile nel corso del torneo olimpico.

Al 19' i verdeoro avrebbero l'occasione per il nuovo vantaggio, quando Renato Augusto crossa un pallone per Gabriel Jesus che prende il tempo ad Horn ma non riesce ad inquadrare la porta. Con il trascorrere dei minuti la selecao aumenta il forcing e l'azione assume i contorni di un vero assedio, tuttavia la retroguardia teutonica riesce a reggere l'urto. Si rendono necessari i supplementari, dove l'azione più pericolosa capita sui piedi di Felipe Anderson ma il risultato resta ancorato sull'1-1. La medaglia d'oro del calcio maschile viene dunque assegnata dagli 11 metri: i brasiliani fanno tutti centro, Weverton para il quinto rigore tedesco calciato da Petersen. Neymar realizza il tiro decisivo e non poteva essere altrimenti, lo imponeva la storia.

Brasile-Germania 1-1 dts. (6-5 d.r.)

Brasile (4-2-3-1): Weverton; Zeca, Marquinhos, Rodrigo Caio, Douglas Santos; Renato Augusto, Walace; Gabriel (25' st. Felipe Anderson), Luan, Gabriel Jesus (5' ts. Rafael Alcantara); Neymar. All. Micale

Germania (4-2-3-1): Horn; Toljan, Ginter, Suele, Klostermann; L. Bender (22' st. Proemel), S. Bender; Brandt, Meyer, Gnabry; Selke (31' st. Petersen). All. Hrubesh

Arbitro: Alireza Faghani (Iran)

Reti: 27' Neymar (B), 13' st. Meyer (G)

Bronzo alla Nigeria

In quel di Belo Horizonte, la Nigeria ha vinto la finale per il terzo posto contro l'Honduras conquistando un meritato bronzo. A lanciare le "Aquile" è stato Sadiq Umar, autore di una doppietta. Il romanista ha portato in vantaggio gli africani al 34' mentre al 4' della ripresa è arrivato il raddoppio di Aminu Umar.

Sette minuti più tardi il tris, secondo centro personale di Sadiq. Nel finale di gara la Nigeria ha mollato le redini del match ed ha permesso ai centramericani di sfiorare l'impresa: i gol di Lozano al 26' e di Pereira al 41' hanno portato lo score sul 3-2 ma l'Honduras si è fermato a due terzi dell'opera. Per i nigeriani è il terzo podio olimpico dopo l'oro ad Atlanta 1996 e l'argento a Pechino 2008.