E' una lettera emozionante, intima e pregna di contenuto quella che Francesco Totti, una delle ultime leggende di un calcio romantico che non c'è più, ha voluto dedicare alla sua gente ed ai suoi tifosi. Parole per certi versi strazianti e cariche di nostalgia, perché suonano come l'ineluttabile preambolo dell'addio al calcio giocato che il capitano della Roma darà quasi sicuramente al termine della stagione 2016/17.

Francesco Totti, amore eterno per la squadra, la maglia, la città

La lettera di Francesco Totti è stata pubblicata dal noto portale americano 'The Player's Tribune', la versione "originale" di questa missiva è quindi scritta in inglese, può sembrare stranoma in realtà non c'è da stupirsi: il capitano della Roma è una delle poche bandiere del calcio moderno ad essere riconosciuto in maniera trasversale a livello globale, tanto per il talento e la longevità sportiva, quanto per la fedeltà alla maglia.

Totti è un patrimonio del mondo, la sua storia rappresenta un caso di lealtà sportiva più unico che raro in quest'epoca in cui il Dio pallone coincide sempre più spesso con il Dio denaro, gli appassionati di calcio di tutto il mondo lo sanno, ed ogni anno che passa si moltiplicano i riconoscimenti e gli attestati di stima internazionali nei confronti di un campione rimasto fedele alla stessa maglia, quella della squadra della sua città, la stessa per cui tifava da bambino.

"Negli ultimi 25 anni la Roma è stata la mia casa." Afferma l'uomo più amato all'interno delle mura capitoline"Spero di aver onorato il Club al massimo delle mie possibilità e di aver elevato i colori della Roma più in alto possibile con la vittoria dello scudetto e con le partecipazioni in Champions League.

Spero siate orgogliosi di me. In tanti mi domandano come mai io abbia scelto di passare tutta la vita a Roma. L'ho fatto perché Roma è la mia famiglia, i miei amici, le persone che amo. Roma è il mare, le montagne, i monumenti. Roma, chiaramente, è anche e soprattutto i romani. Roma è il giallo e il rosso. Roma per me è il mondo intero.

Questo Club e questa città sono stati la mia vita. Sempre.

Il no al Milan e al Real Madrid

Una lettera carica di emozioni ma anche di rivelazioni, nella missiva dedicata alla sua città ed ai suoi tifosi il capitano giallorosso ha infatti raccontato i due episodi che in passato rischiarono di allontanarlo da "casa", il primo avvenne 27 anni fa, ancor prima che Francesco iniziasse a vestire i colori che a tutt'oggi veste, quando mamma Fiorella chiuse le porte in faccia ai dirigenti di quella che all'epoca era indiscutibilmente la realtà calcistica più forte e potente del mondo, il Milan.

La seconda invece è datata 2004, quando il Real Madrid mise gli occhi sul capitano della Roma e tentò in tutti i modi di portarlo nella capitale spagnola.

"Dodici anni fa presi in considerazione l'idea di andare al Real Madrid. Se una squadra così vincente, probabilmente la più forte al mondo, ti fa capire che ti vuole, sei affascinato da come potrebbe cambiare la tua vita. Andai quindi a parlare con il presidente, ed è questo ciò che fece la differenza. Ma fu importante anche parlare con la mia famiglia, che mi fece ricordare cos’è la vita. Casa è tutto."