È di poche ore fa la conferma ufficiale che il futuro di Paolo Maldini non sarà a tinte rossonere. L’ex storico capitano del Milan ha, infatti, annunciato attraverso un comunicato la sua rinuncia all’offerta propostagli da Marco Fassone, futuro amministratore delegato del Milan individuato dalla cordata cinese facente capo al gruppo Sino-Europe Sports. Dunque, la nuova era rossonera ripartirà senza uno dei volti storici che hanno caratterizzato il trentennio berlusconiano e non solo. Se pensiamo alla storia dei Maldini nel Milan (ed il pensiero si rivolge immediatamente al compianto Cesare) e a questo strappo con la tradizione, si può ben dire che il futuro del club di via Aldo Rossi poggerà su basi decisamente nuove.

Non per questo incerte, poiché il binomio Fassone-Mirabelli, designato a guidare le sorti tecniche del Milan negli anni a venire, pare comunque offrire delle garanzie solide. Riprendendo ciò che è stato anticipato nel titolo resta, però, una considerazione di massima su tutta la vicenda: da questa storia ci hanno perso un po’ tutti. Paolo Maldini in primis che, come anche suoi illustri ex-colleghi come Gianluca Zambrotta hanno commentato: “Avevo capito che avrebbe rifiutato. Poteva comunque dare il suo contributo”. E non sarebbe stato un contributo di poco conto, considerato lo spessore del professionista e dell’uomo in questione.

Ma, in seconda analisi, ci perde tanto anche la credibilità del nuovo Milan: questo mezzo passo falso rappresenta la prima incertezza della gestione Fassone a capo del club rossonero.

Il consenso dei supporters milanisti era già stato minato dalla scelta dell’amministratore delegato da parte del gruppo cinese, inviso alla piazza per il suo passato con squadre rivali quali l’Inter, il Napoli e la Juve. Resta da capire come sarà digerita dall’ambiente questa ulteriore “défaillance”, con Massimiliano Mirabelli (altro ex-interista), sostanzialmente preferito ad una leggenda rossonera come #Maldini.

È chiaro che in una fase “costituente” come questa, il nuovo Milan abbia la stringente necessità di crearsi un’immagine con i suoi tifosi e prendere le distanze dalla gestione precedente, nei fatti più che nelle intenzioni, appare una mossa quanto meno azzardata.

Ciò che si stanno chiedendo i fans rossoneri, e non solo, è: “Riuscirà il nuovo Milan a proseguire sui fasti del passato?

Riuscirà a seguire le tracce del glorioso Milan di Silvio Berlusconi?”. Ad ora, nessuno può avere risposte certe in merito, in quanto sarà solo il campo, come sempre avviene in casi analoghi, ad essere giudice insindacabile delle calcistiche questioni. Da Sino Europe, però, mettono le mani avanti: “Siamo dispiaciuti della decisione di Paolo Maldini in merito alla nostra proposta – hanno dichiarato i cinesi in un comunicato – , poiché crediamo fermamente che presto si renderà conto di quanto il nostro progetto per AC Milan sia vincente”. Ai posteri, dunque, l’ardua sentenza.