Confermato ancora una volta come titolare sulla fascia destra, Ignazio Abate, in un'intervista esclusiva rilasciata al Corriere dello Sport si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Dopo un avvio costellato da molti errori, il terzino italiano si è adeguato alla crescita della squadra, offrendo nell'ultimo periodo buone prestazioni personali. Con la responsabilità in più datagli dalla fascia di capitano che porta al braccio dopo l'infortunio di Riccardo Montolivo in Nazionale. Di seguito, i punti salienti della sua intervista.

Abate: 'Lapadula mi ricorda Gattuso, non penso più alla Nazionale, largo ai giovani'

Sugli ultimi anni al Milan: "Ovviamente è stato un periodo difficile con mancanza di risultati. Sono partiti molti campioni e non siamo stati all'altezza, sotto tutti i punti di vista. Ma la società adesso ha cambiato strategia: bisogna puntare sui giovani e sugli italiani"

Sulla stagione in corso: "Non c'è nessun segreto. Anzi, uno solo: la differenza con l'anno scorso è che adesso c'è uno spogliatoio sano. Mancava il senso d'appartenenza. I giovani che abbiamo, invece, hanno questi colori nel sangue e ragionano in maniera diversa. Mi prendevano per pazzo quando dissi che vedevo davanti a noi due-tre squadre, nessuno ci avrebbe dato un euro."

Su Montella: "Durante la tournèe estiva ci disse che avrebbe creato un gruppo affiatato.

E' stato bravo ad isolarci ed a farci pensare solo al campo. Per quanto mi riguarda, lui riesce a sfruttare le mie caratteristiche, io negli ultimi anni ho fatto buone prestazioni anche se peccavo di continuità."

Sui nuovi acquisti: "Lapadula mi ricorda tantissimo Gattuso per la rabbia agonistica. E' un esempio per tutti, anche per i più esperti.

Si sacrifica moltissimo, è sicuramente un acquisto azzeccato. Per quanto riguarda Gomez, Sosa e Vangioni hanno tutti la cultura del lavoro, dimostrando che questo è il nostro punto di forza. Così come Pasalic, scelto da Galliani. E poi bisogna menzionare anche Niang e Suso: il primo ha capito che certi comportamenti vanno accantonati, ha imparato questa lezione e non tutti lo fanno, mentre Suso si era imposto a Genova, prima aveva poco spazio qui al Milan".

Sul prossimo match, Roma-Milan: "La Roma ha un organico per competere con la Juve per lo scudetto. Hanno valori tecnici altissimi, lunedì sera sarà complicatissimo".

Sugli obiettivi: "Non lo scudetto, la squadra non è stata creata per questo. Il nostro principale obiettivo è quello di tornare in Europa. Aspetteremo il giro di boa in campionato per capire dove siamo. Poi continueremo a crescere. Un primo bilancio? Non è ancora il momento. Lo faremo in primavera".

Sulla Nazionale: "Non ci penso più, sto bene così. Ho disputato tutte le competizioni più importanti come Confederations Cup, i Mondiali e gli Europei. Adesso è giusto dare spazio ai più giovani".