"Closing", un termine inglese che letteralmente significa "Chiusura", ma che non trova ancora piena e concreta realizzazione quando si parla del binomio Milan-Cina. Se tale binomio passerà alla storia come famoso o famigerato, lo stabilirà il corso degli eventi. E' ormai una vexata quaestio l'ipotesi, sempre più concreta, di vedere entro il 2017 un Milan dagli occhi a mandorla, ma la firma sul passaggio di proprietà ancora non arriva. I continui slittamenti d'accordo con la controparte asiatica, i vertici societari interni tanto frequenti quanto inconsistenti e l'asfissiante pressione mediatica che si protrae ormai da mesi, hanno logorato gli animi dei dirigenti della Fininvest, l'intero organico rossonero e, ultimi ma non ultimi, i supporters milanisti sempre più "indiavolati" in ogni senso possibile fuorché in quello calcistico.

Nonostante ciò, al tavolo della diplomatica e strategica concordia si siederanno l'attuale presidente della causa rossonera e il magnate orientale a capo della Sino Europe. Sorvoliamo sull'inconsistenza delle offerte avanzate da parte di imprenditori a stelle e strisce o sovietici e soffermiamoci sulla cordata del Paese del Dragone. Sino, vanta alle sue spalle un fondo statale che gli permetterà di avere una solidità sia economica che di credibilità oggettiva. Ed è proprio l'idea di stringere accordi con fonti vicine al Governo Cinese che convince, anche se non immediatamente, il Milan a far nascere quello che si prospetta come autentico sodalizio intercontinentale.

Oggi è il 22 dicembre e, secondo indiscrezioni confermate dalle fonti ufficiali, il 28 febbraio prossimo dovrebbe effettivamente arrivare la tanto attesa firma sulla cessione (del 99,9%) della società rossonera, con berlusconi in qualità di Presidente Onorario.

E' ormai cosa certa che la cordata cinese s'impegnerà a versare nelle casse del Milan una cifra vicino ai 420 milioni, con i primi 100 già versati come caparra, prefissandosi l'obiettivo principale di riportare il Milan tra le grandi d'Europa sul calco della corazzata Ancelottiana, inaugurando così un nuovo glorioso capitolo.

Queste le seducenti parole dei media che fanno gongolare i tifosi, chissà se si assisterà ad un riscontro effettivo dentro e fuori dal terreno di gioco.

Mi piace pensare che una grande squadra sia come la ricetta di un grande piatto, come direbbe Jim Carrey nei panni del simpaticamente matto giornalista, Bruce Nolan, in "Una Settimana da Dio", con una ricca e gustosa pietanza che rappresenta simbolicamente l'A.C.

Milan con i suoi validi e motivati investitori, qualche giovane di talento qui e là ed infine l'amore dei tifosi che dà quel caldo ripieno croccante rendendo questo Club di nuovo motivo d'orgoglio italiano in Europa e nel Mondo. In attesa che questa favola divenga realtà aspettiamo la fine di Febbraio, godiamoci il mercato di riparazione in Gennaio e prepariamoci a quello di rivoluzione estivo incrociando le dita per quella che parrebbe proprio essere la svolta epocale per la Società di Via Aldo Rossi, ad oggi vicina alla conclusione d'uno storico trentennale targato "Silvio".