Archiviata l’ennesima salvezza dal sapore d’impresa, l’annus horribilis del Noto tocca il suo punto massimo fra giugno e luglio. Quella che sembrava essere iniziata come l’ennesima estate rovente, ma col solito “e vissero tutti felici e contenti” dietro l’angolo, si è rapidamente trasformata nel periodo più buio dell’ultimo ventennio di storia granata.

È stata infatti un’estate a tinte fosche quella vissuta al quartier generale netino. Passato giugno in un clima di surreale silenzio, la possibilità di proseguire l’avventura in Serie D, conquistata sul campo, viene vanificata in extremis dall’impossibilità di coprire debiti e vertenze, in particolare quella con l’ex allenatore Betta.

Per settimane, come un malato terminale, il Noto è sull’orlo del baratro. A fine agosto, con una mossa quasi a sorpresa, quando la radiazione sembrava ormai scontata, l’imprenditore priolese Salvatore Limer decide di rilevare la società, iscrivendola al campionato di Prima Categoria.

L'inizio della nuova avventura è shock

Ripiombato nel terzo livello regionale dopo dieci anni d’assenza, il nuovo Noto targato Limer e Gierardini viene relegato nel girone F, dove, fra compagini iblee ed aretusee, ritrova le nobili decadute Modica e Comiso e, per la prima volta nella storia, i cugini del Portopalo. Le chiavi della panchina vengono affidate a Paolo Salomone, storico numero 9 granata, e viene allestita in tutta fretta una rosa giovane, formata quasi del tutto da elementi locali.

Il pareggio a reti bianche dell’esordio, ottenuto in casa di un coriaceo Pro Ragusa, viene anzitempo annullato dal giudice sportivo e trasformato in sconfitta a tavolino, avendo i granata schierato lo squalificato Rossitto. La prima al “Palatucci” è un disastro, 5-0 per i cugini dell’Eurosport Avola, con un Noto inerme che cede anche nella successiva, inedita, trasferta col Portopalo, finita 3-1.

La vittoria arriva solo alla quinta, un 2-1 con gli iblei del Per Scicli che, tuttavia, mette la parola fine all’esperienza di Paolo Salomone sulla panchina granata.

L'arrivo di Randazzo permette ai granata di chiudere l'anno solare meno amaramente

L’approdo nella città barocca del nuovo tecnico Randazzo è oscurato dai fantasmi del passato: le vertenze presentate da Luciano Bostal e Ruben Primo, due atleti stranieri tesserati durante la stagione 2014/2015, costano al Noto altri sei punti di penalità.

Sul campo, il contributo in reti di Massimo Salemi permette alla truppa granata di fermare sull’1-1 la capolista Frigintini e di vincere i successivi incontri con New Pozzallo, Solarino e Comiso. Seguono la sconfitta al “Brancati”, dove la spuntano i locali del Pachino per 3-2, e lo stop casalingo con l’Atletico Scicli, un 3-3 viziato da un errore tecnico. L’ultimo risultato dell’anno è un pareggio ad occhiali in casa del Città di Canicattini.

Avrebbe dovuto chiudere l’anno solare l’incontro casalingo del 18 dicembre con i rivali del New Modica, partita dal sapore tutto particolare rievocante i fasti d’un tempo. Rinviato causa maltempo al 4 gennaio, sarà il primo match di un duemiladiciassette pieno di speranze e voglia di rivalsa per una Noto calcistica che, toccato il fondo, ha adesso tanta voglia di risalire.