Crotone, Pescara e Palermo sembrano destinate alla retrocessione, altre nove squadre sono troppo lontane dalla zona Europa: a chi interessa un campionato di Serie A con la metà delle squadre senza obiettivi finali a gennaio?

Nove squadre senza obiettivi: è una serie A sempre meno competitiva

Metti un campionato dove tre squadre (Crotone, Pescara e Palermo) a gennaio hanno conquistato la metà dei punti della prima squadra da inseguire (l'Empoli). A meno di clamorosi colpi di scena, le ultime tre, a breve, retrocederanno in serie B. Per carità, nel calcio può sempre succedere di tutto, ma sembra assai difficile che le ultime possano cambiare il loro trend così all'improvviso.

L'unica ad avere la fiammella ancora accesa, probabilmente, è il Crotone che deve recuperare una partita contro la Juventus: se la squadra di Davide Nicola a febbraio dovesse vincere contro i campioni d'Italia, potrebbe rosicchiare dei punti alla banda di Martusciello. Obiettivo difficile, come quello del Pescara che deve ancora recuperare la sfida contro la Fiorentina (rinviata per il maltempo): la squadra di Oddo non ha ancora vinto una sola partita in questo campionato (l'unico successo è arrivato a tavolino con il Sassuolo). E le altre? Torino, Bologna, Cagliari, Udinese, Chievo, Sassuolo, Genoa e Sampdoria non hanno praticamente più obiettivi. Sono virtualmente salve (all'Empoli manca poco), ma non hanno abbastanza punti per sperare in un aggancio del sesto posto.

L'Europa, insomma, è troppo lontana per loro, anche perchè gli organici a disposizione non sono certo confrontabili con quelli delle prime cinque.

Tavecchio non ci sente: quale futuro per la serie A?

Si torna a parlare, dunque, di riforma del campionato: un taglio, anche soltanto di un paio di squadre, magari con l'inserimento dei play out per la retrocessione, renderebbe sicuramente più accattivante un campionato che rischia di diventare noioso con il passare delle partite.

E la Figc cosa ne pensa? In alcune recenti interviste, il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha datto sapere che la riforma è un'utopia: 'Stiamo facendo delle riflessioni, ma non è possibile tagliare due squadre in serie A. Bisogna operare sui campionati minori'. Nei campionati 'minori', come sono stati ribattezzati da Tavecchio, le riforme sono state fatte e hanno prodotto degli ottimi risultati: l'inserimento di play off e play out in serie B e in Lega Pro ha reso questi campionati interessanti fino alla fine. Perchè allora non fare un pensierino anche nella massima serie a queste novità?