Da Pescara di strada ne ha fatta, Marco verratti, centrocampista in forza al PSG, che, come in ogni sessione di mercato che si rispetti, viene costantemente accostato ai top team di casa nostra, rei, a suo tempo, di non aver avuto l'interesse necessario per il talento emergente, tanto da permettere allo sceicco Nasser Al-Khelaifi di portarlo al Parco dei Principi. Questa settimana, però, l'abruzzese è passato alla ribalta dei rotocalchi non per vicende legate ad un suo prossimo trasferimento, bensì per un episodio alquanto curioso durante il match dello scorso weekend disputato dalla formazione parigina, contro il Nantes.

Il giallo del colpo di testa

Cos'è successo? Siamo al 30' allo Stade de la Beaujoire di Nantes ed il PSG e già in vantaggio di un gol (Cavani al 21', anch'egli al centro di voci di mercato), quando Verratti effettua un retropassaggio verso il proprio portiere Kevin Trapp. Ma, dopo aver controllato la sfera con i piedi, si china e passa il pallone all'indietro colpendolo con la fronte. Immediatamente l'arbitro Johan Hamel si agita e con un chiaro segno con le mani, fa intendere che non si può fare, ma in un primo momento tutti pensano che voglia far capire che il portiere non può prendere il cuoio con le mani ed infatti lo stesso Verratti si adopera per farsi restituire celermente il passaggio e continuare l'azione.

Dopo qualche secondo di empasse, il direttore di gara (credo supportato via auricolare dagli altri ufficiali di gara), interrompe il gioco ed ammonisce Verratti. La cosa, di primo acchito, ha destato scalpore, sia nei giocatori del PSG che infatti hanno accerchiato increduli Monsieur Hamel, ma anche in molti addetti ai lavori che non hanno compreso il motivo del provvedimento disciplinare.

Il regolamento

Il motivo è presto spiegato: se andiamo a prendere il regolamento del giuoco del calcio, le famose 17 regole, vediamo che la regola 12 falli e scorrettezze elenca le varie tipologie di scorrettezze passibili di ammonizione per comportamento antisportivo, tra cui, cito testualmente "usa intenzionalmente un espediente per passare il pallone (anche da calcio di punizione) al proprio portiere con la testa, il torace, il ginocchio, ecc.

con lo scopo di aggirare la Regola, indipendentemente dal fatto che il portiere tocchi o no il pallone con le mani". Chiaro, no? Addirittura, nelle edizioni passate, c'era una vignetta che ritraeva un calciatore che si alza in palleggio la sfera e la appoggia di testa al portiere. Ora, Verratti, non se l'è alzata in palleggio, si è chinato lui, ma non cambia la sostanza per cui il suo gesto è stato sanzionato giustamente, ma se non altro gli ha consentito di diventare (più di quanto già non lo fosse) l'idolo di pagine goliardiche su Facebook e non solo.