Closing-Milan, una storia infinita. Giorni fa filtrava pessimismo sulla buona riuscita della trattativa con Silvio Berlusconi pronto a 'tornare' in campo e condurre ancora il Milan. La mancata chiusura dello scorso tre marzo aveva creato una situazione imbarazzante e Yonghong Li rischiava di perdere le due caparre da 100 milioni versate a dicembre e agosto. Le imposizioni dello stato cinese sugli investimenti di capitali esteri ha fatto indietreggiare alcuni importanti investitore della cordata rappresentata da Sino-Europe Sports a tal punto da lasciare da solo il rappresentante e presidente operativo Yonghong Li.

A 'salvare' Yonghong Li è stato Marco Fassone. Il closing si farà il prossimo 14 aprile perché i soldi ci sono. Li ha ottenuto i 300 milioni necessari, tra finanziamento iniziale e successivo closing, a rilevare il club di via Aldo Rossi grazie all'inserimento negli ultimi giorni del fondo di investimento americano Elliott. Non sarà più Sino-Europe Sports la società che rileverà il Milan ma Rossoneri Sport Investment Lux che fa sempre capo a Yonghong Li. Saranno destinati 180 milioni al closing e 73 milioni per finanziare il debito del Milan e pagare le banche. Infine, il finanziamento sarà trasformato in obbligazione che prevede un'altra tranche da 50 milioni destinati allo sviluppo del Milan.

Il closing si avvia, salvo ulteriori e prevedibili sconvenienti, alla data definitiva. Dopodiché i futuri dirigenti inizieranno a lavorare sul fronte calciomercato con due obiettivi prioritari: il rinnovo di Vincenzo Montella e quello più spinoso dei gioielli come Donnarumma, Suso e Romagnoli. L'aeroplanino ha più volte fatto intendere di voler continuare sulla panchina rossonera mentre i gioielli rossoneri vorranno capire di che pasta è fatto il progetto del nuovo Milan.

La società investirà poco nel calciomercato estivo con obiettivi mirati e decisi. Uno nome importante per reparto per sistemare la rosa di Montella e tutti gli indizi porta a tre vecchi obiettivi di Galliani: Musacchio, Badelj e Keita Baldé.