Continuano a circolare le voci sul futuro della panchina dell'Inter. Il tecnico nerazzurro, Stefano Pioli, si giocherà tutto nelle prossime partite visto che la brutta sconfitta subita contro la Roma domenica scorsa ha rimesso di nuovo tutto in discussione, nonostante le dieci vittorie ottenute nelle ultime dodici partite. Nella corsa Champions League molto si deciderà nel prossimo week-end, con il Napoli, che ha sei punti in più dell'Inter, impegnato allo stadio Olimpico contro la Roma domani alle 15, mentre i nerazzurri avranno un impegno sulla carta abbordabile contro il Cagliari.

Il patron di Suning, Zhang Jindong, sembra però deciso a cambiare il prossimo anno puntando su un allenatore con profilo europeo ma sembra che abbia incassato il primo grande rifiuto, quello del tecnico del Chelsea, Antonio Conte. Almeno stando a quanto scritto da Sport.es in queste ultime ore, che riporta rumors vicini all'ex tecnico della Juventus: "Conte ha detto no all’Inter perché vuole fare la storia con il club di Abramovich piuttosto che giocarsela con i nerazzurri”.

Come riporta il portale spagnolo, il manager del Chelsea sarebbe pronto addirittura a rinnovare il proprio contratto con il club londinese, tanto che sono stati avviati i contatti con il patron, Roman Abramovich: "L’allenatore non è interessato a lavorare per il club milanese o almeno questo avrebbe risposto ai dirigenti che gli hanno prospettato l’idea e l’offerta dei proprietari dell’Inter”.

Assalto a Simeone

L'altro sogno della dirigenza dell'Inter è il tecnico argentino dell'Atletico Madrid, Diego Pablo Simeone.

Il Cholo ha il contratto in scadenza nel 2018 ed una clausola rescissoria da 50 milioni di euro, ma Suning si è detta disposta a trattare pagando parte della clausola. Nei giorni scorsi si è parlato di un incontro dello stesso Simeone con il vice presidente dell'Inter, Javier Zanetti, per verificare la disponibilità al trasferimento a Milano, ma si può dire che il Cholo non è mai stato così vicino ai nerazzurri. In caso di complicazioni potrebbero spuntare nomi a sorpresa, come quelli di Allegri, Spalletti e Sarri.