Un presidente che rompe gli schemi, così si è presentato Paul Baccaglini, un giovane di 33 anni che ha suscitato scetticismo con le foto che sono girate ieri sui social. Oggi ci mette la faccia, con tutto il suo orgoglio per il passato, ma con la voglia di essere giudicato solo per il futuro.

Il nuovo presidente del Palermo è cresciuto in America da madre Italiana e padre Americano, gira il mondo e poi inizia a lavorare nel mondo della comunicazione (RTL, le iene, MTV), entra subito nel mondo della finanza con strategie rivoluzionarie, ricordando il celebre film "the wolf of Wall street" .

Un perfetto rappresentante delle nuove generazioni, sfiorato da un pizzico di follia (ma tanto a Palermo ci sono abituati), conosce tanti mondi e semplicemente si è fatto i soldi, se li è goduti e continua a goderseli. Oggi lo ha detto in conferenza stampa "volere è potere".

Oggi la parola d'ordine è stata stadio, un centro di inclusione dove far confluire gli interessi di un'azienda dalla mentalità americana e rivoluzionaria. Non si è parlato del fondo e nemmeno di cifre, il presidente non vuole stabilire parametri,cha solo detto che non ci saranno nomi eclatanti, vuole una squadra unita e compatta, ha parlato di "aggiustamenti" a una rosa che ha già elementi validi e che spera possa salvarsi.

La serie B è da evitare ma non farà male al progetto.

Alla domanda su come supererà gli ostacoli dati da una città che non è semplice ha risposto che non c'è soddisfazione a superare sfide semplici. A differenza del presidente Zamparini, che se ne stava comodo in Friuli, Baccaglini vuole stare in città il più possibile, vuole confrontarsi con le istituzioni e conoscere Palermo, conoscere quel mondo dove, come diceva Tomasi di Lampedusa "se vogliamo che tutto resti come è dobbiamo fare in modo che tutto cambi".

Alla tifoseria rosanero non è chiaro cosa sia cambiato e cosa no, non si conosce il fondo e il legame Sicilia-America ha ormai una tradizione quasi secolare; quello che è sicuro è che hanno voglia di volare in alto.

Il giovane presidente vuole dare una marcia in più a tutta la città e non solo alla squadra, ha parlato di modelli anglosassoni per quanto concerne la gestione sportiva, e di un marketing su scala mondiale, forse perché gli stessi Siciliani gli permetteranno di farlo, quei Siciliani di seconda e terza generazione, che in giro per il mondo sentono inspiegabilmente di appartenere a qualcosa, questo qualcosa è la Sicilia e il suo cuore è Palermo.