Tra le 'chicche' del derby di Milano, in attesa della gara di campionato in programma il 15 aprile alle ore 12.30, giace nel dimenticatoio una sfida atipica disputata pochi giorni prima di Natale nel 1982. Per il calcio italiano è un momento magico e di estrema ricchezza: in estate la Nazionale di Enzo Bearzot aveva vinto il titolo mondiale in Spagna, mentre la stagione 1982/83 è la prima in cui le partecipanti al campionato di serie A hanno la possibilità di schierare due stranieri. Al contrario, per il Milan è un momento poco felice: i rossoneri militano in serie B dopo la retrocessione sul campo al termine della stagione precedente, la seconda in tre campionati di serie A dopo quella sancita dalla giustizia sportiva nel 1980 a causa del primo scandalo del calcioscommesse.

L'occasione per una ribalta internazionale e, soprattutto, per una sfida contro i 'cugini' dell'Inter arriva per l'appunto a dicembre, quando al PalaLido di Milano si disputa la prima (ed unica) edizione del Mundialito Indoor, quadrangolare di calcio a 6 con la partecipazione, oltre alle milanesi, di due 'nobili' d'Europa come gli olandesi dell'Ajax e gli inglesi del Nottingham Forest. Il torneo è organizzato da Canale 5, intitolato all'ex presidentissimo dell'Inter, Angelo Moratti, e viene trasmesso in TV. Piatto forte della prima serata è proprio il derby.

Derby in miniatura, ma estremamente 'vero'

L'atmosfera dovrebbe essere quella di una grande festa, ma se in campo ci sono le maglie nerazzurra e rossonera non esistono amichevoli.

Lo sanno bene gli oltre 7.000 spettatori del PalaLido la sera del 21 dicembre 1982, soprattutto gli interisti che non mancano di appellare i 'cugini' al grido di 'serie B, serie B', talvolta in voga ancora oggi anche per sottolineare il proprio curriculum di militanza 'immacolata' nel massimo campionato. Non è un grande Milan, a parte Franco Baresi e Mauro Tassotti che saranno protagonisti anche nelle future stagioni berlusconiane dei trionfi.

Ad allenare i rossoneri c'è Ilario Castagner che qualche stagione dopo frequenterà anche la panchina dell'Inter. I nerazzurri di Rino Marchesi sono invece quarti in campionato, a tre lunghezze dalla Roma capolista, e schierano gente dai piedi buoni come Hansi Muller, Evaristo Beccalossi e 'Spillo' Altobelli. Pronti, via...ed il Milan passa con Tassotti che infila Ivano Bordon.

L'Inter reagisce, pareggia il conto con Beccalossi e si porta in vantaggio con Altobelli. Prima della chiusura del primo tempo, però, Franco Baresi sigla il punto del 2-2. Quattro gol, azioni veloci palla a terra come si addice al calcetto, e tanto spettacolo. Ad inizio ripresa i milanisti si riportano avanti: va in rete Beppe Incocciati, giovane attaccante di belle speranze. L'Inter è certamente più tecnica, ma è la giovane formazione rossonera a dimostrarsi maggiormente a proprio agio sulla moquette del PalaLido: il risultato non cambierà più. Il fischio di chiusura è un tripudio di bandiere rossonere, i tifosi del Milan invadono il campetto come se i propri giocatori avessero appena vinto lo scudetto.

Suggestivo incrocio con il futuro

L'Inter chiuderà il torneo al terzo posto, nella finale di consolazione batterà nettamente il Nottngham di Brian Clough con un eloquente 5-1. Nell'atto conclusivo del trofeo 'Moratti', il Milan sarà sconfitto dall'Ajax con il punteggio di 6-5. Tra le file olandesi c'è nuovamente Johan Cruijff, attempato ma ancora in grado di illuminare le platee con i suoi tocchi magici. Il Milan lo aveva schierato eccezionalmente al Mundialito Clubs, un anno e mezzo prima, ed il risultato fu un flop clamoroso. Oltre questa parentesi poco felice che riguarda il recente passato, i tifosi del Milan non possono sapere di trovarsi di fronte due future stelle rossonere. Tra le file dei lancieri olandesi, infatti, figurano due giovanissimi talenti: si chiamano Frank Rijkaard e Marco Van Basten.

I tifosi più maturi ricordano volentieri le notti del PalaLido, viste con gli occhi del calcio 'vertiginoso' di oggi sono quasi reperti archeologici sui quali è stata depositata parecchia polvere. La vittoria nel derby indoor venne considerata una piccola gioia di quella stagione che si concluderà con il ritorno in serie A. Oltretutto interrompeva un digiuno che, nella stracittadina milanese, durava per il Milan dalla stagione 1978/79, quella del decimo scudetto. Per tornare a battere l'Inter in una sfida ufficiale, il Milan dovrà attendere fino al campionato 1984/85, al derby ricordato oggi per quel fantastico gol di testa di Mark Hateley. In mezzo ci sarebbe stata anche una vittoria nella sfida del Mundialito Clubs 1983, passato alla storia per il 'patto di non belligeranza' tra le rispettive tifoserie. Ma questa è un'altra storia.