In Italia, il calcio, riesce a catalizzare l'attenzione di milioni di persone. E soprattutto al sud per tantissime persone è ragione di vita. Dopo lo schiacciante dominio degli squadroni del nord, lo Scudetto conquistato dal Napoli nella stagione 1986-1987, servì a restituire al popolo del meridione la consapevolezza di poter lottare ad armi pari e addirittura battere le altre compagini.

L'arrivo di Diego Armando Maradona

Il primo scudetto della storia del Napoli è da associare a ciò che accadde nell'estate del 1984, quando l'allora presidente azzurro Corrado Ferlaino ingaggiò Diego Armando Maradona.

La trattativa fu condotta in maniera quasi "romantica". L'accordo si trovò a 50 km da Barcellona, dove l'argentino giocava, alle 20.50 di un sabato. Ferlaino, conscio della scadenza già avvenuta della sessione di mercato, quasi "corrompendo " un metronotte consegnò una busta vuota. Questa poi venne sostituita solo il giorno dopo da quella contenente il vero contratto del Pibe de Oro. Il Napoli lo acquistò per una somma in denaro pari a 13 miliardi di lire contando sulla volontà del calciatore stesso, stanco di rimanere in Catalogna.

La spettacolare presentazione al San Paolo

La presentazione ufficiale dell'argentino si tenne in uno stadio San Paolo colmo in ogni ordine di posti e fu un evento straordinario e irripetibile.

Il Pibe de oro svolse le visite mediche a Capri. Il giorno dopo condusse la prima conferenza stampa, salì i gradini dello spogliatoio dello stadio di Fuorigrotta ed entrò accolto da un incredibile boato. Diego effettuò un giro di campo salutando i presenti, poi, una volta raggiunto il centro del terreno di gioco, cominciò a palleggiare.

Al termine calciò il pallone forte in alto. La città era già impazzita per lui.

La costruzione del trionfo

Le due stagioni precedenti il trionfo, furono utilizzate dallo staff azzurro per costruire una squadra vincente, studiata tenendo in considerazione le caratteristiche tecniche di Maradona. Lo stesso calciatore argentino aiutò la dirigenza nell'allestimento di quella rosa.

Il Napoli ottenne l'ottavo posto nella stagione 1984-1985 ed il terzo posto nella stagione 1985-1986. Ma ora la squadra si sentiva pronta e aveva fame di vittorie. Nell'estate del 1986, intanto, Maradona aveva trascinato l'Argentina alla vittoria nel Mondiale messicano grazie a una serie di prestazioni straordinarie.

La magica stagione 1986-1987

Raffaele di Fusco, Claudio Garella, Tebaldo Bigliardi, Giuseppe Bruscolotti, Antonio Carannante, Ciro Ferrara, Moreno Ferrario, Massimo Filardi, Raimondo Marino, Alessandro Renica, Giuseppe Volpecina, Salvatore Bagni, Luigi Caffarelli, Costanzo Celestini, Fernando De Napoli, Ciro Muro, Pietro Puzone, Francesco Romano, Luciano Sola, Andrea Carnevale, Luigi Castellone, Bruno Giordano,Diego Armando Mardona (capitano).

Allenatore: Ottavio Bianchi.

Questi sono gli eroi di Napoli, gli uomini che portarono nella città del Vesuvio il primo scudetto della storia. Si trattò di una stagione indimenticabile. Il Napoli lottò contro la Juventus per tutta la durata del campionato, la sconfisse sia a Torino sia Fuorigrotta. Il 10 maggio del 1987, dunque, al San Paolo, davanti a circa 90000 tifosi, il Napoli ottenne la matematica certezza del tricolore grazie all'1-1 con la Fiorentina. I festeggiamenti, che in realtà erano cominciati da alcuni giorni in ogni vicolo della città, proseguirono in campo e fuori e andarono avanti per molti giorni. Maradona, stabilì un legame indissolubile con la città di Napoli che ancora oggi lo venerà come il Dio del calcio.

Per tutti i napoletani, il Pibe de Oro è considerato ancora oggi come il calciatore più forte di tutti tempi, colui che seppe trascinare una squara di livello non eccelso alla vittoria di quello scudetto impensabile e straordinario.