Dopo quanto accaduto ieri, anche Gianluigi buffon condanna duramente l'atteggiamento dei tifosi, o pseudo tali, che hanno ricordato in maniera pessima e vergognosa l'accaduto di Superga. Oggi è l'anniversario della scomparsa del Grande Torino, e da immenso sportivo qual è, il numero uno della Nazionale italiana e della Juventus, ha duramente preso posizione contro coloro che spacciandosi per tifosi, hanno scritto sui muri i messaggi contro il Toro. Buffon, da grande uomo, in una giornata felice per i colori della sua squadra, ha preferito mettere da parte la gioia per la vittoria contro il Monaco nella semifinale d'andata di Champions League e dedicare il suo pensiero per ricordare la strage di Superga e soprattutto condannare, con un sentito appello su Facebook, le scritte apparse sui muri e gli insulti nei confronti dei morti di quella tragedia che ha visto spegnersi una delle squadre più forti di tutti i tempi.

E' tempo di derby, ma Buffon mette da parte tutto

Buffon mette da parte i colori, mette da parte tutto e scrive apertamente ai tifosi della Juventus ma anche a quelli del Torino, chiamandoli orgogliosamente 'cugini'. E' a loro che si rivolge il numero uno più forte di tutti, il suo messaggio è quasi commovente e c'è da leggerlo con grande attenzione e far tesoro di quanto il capitano dell'Italia e della Juventus vuole comunicare.

"...il mio pensiero va ai cugini del toro, ai loro tifosi e a quei gloriosi giocatori che hanno reso orgogliosa la nazione intera e il popolo granata.Onore a voi campioni del Grande Torino...". Un Buffon commovente che chiede perdono per coloro che si sono macchiati di atti inqualificabili e vergognosi.

Parole dure quelle di Gigi, che riportiamo di seguito quasi nella sua integrità: "I morti sono morti e non rompono i c******i a nessuno. Vanno lasciati in pace e vanno rispettati, fossero anche i nemici ed i rivali più acerrimi che uno possa avere...". Poi chiede rispetto per le famiglie dei caduti, hanno già sofferto abbastanza e guai a farli soffrire una seconda volta.

Parole dure nei confronti dei tifosi, che non sono da considerarsi "...quando si scrivono frasi indecorose o inopportuni striscioni, probabilmente senza piena consapevolezza, si è più morti dei morti".

Un Buffon che si dice arrabbiato e disgustato e poi ricorda i 39 angeli dell'Heysel: "non macchiamoci delle stesse colpe. Siamo uomini.

Dobbiamo distinguerci se vogliamo seminare qualcosa di duraturo e costruttivo per l'umanità che arranca. Non accontentiamoci d'essere mediocri e vili solo per rifarci di uno sgarbo subito". Un lungo messaggio che è possibile leggere integralmente sulla pagina Facebook ufficiale del portiere, e che è consigliabile leggere per capire cosa sia veramente lo sport e chi sia davvero il Capitano.