A tre giornate dalla fine di uno dei campionati più prolifici di sempre, diamo i voti agli allenatori di Serie A.

Il pagellone degli allenatori di Serie A

Gasperini (Atalanta) - Voto 9: Parte malissimo, ma a tre giornate dalla fine la sua Atalanta è il vero miracolo di questa Serie A. Giovani valorizzati e prenotati dalle big, mentalità offensiva e una “quasi” certa Europa League. Complimenti.

Donadoni (Bologna) - Voto 5,5: Un campionato leggermente al di sotto delle aspettative. L’organico non sarà stellare, ma un po’ di coraggio in più non avrebbe sicuramente guastato.

Rastelli (Cagliari) - Voto 6,5: Nonostante una fase negativa con molti gol presi, il suo Cagliari si mantiene costantemente fuori dalla zona retrocessione, anche grazie all’intramontabile Borriello. Per una squadra che veniva dalla B, questo era il vero obiettivo.

Maran (Chievo Verona) - Voto 6,5: Nonostante una rosa non più giovane e senza vere punte di diamante, porta a termine l’ennesimo campionato senza patemi. E per una squadra come il Chievo conta come uno scudetto.

Nicola (Crotone) - Voto 6,5: Nonostante la quasi certa retrocessione, fa un ottimo lavoro e rimane fino all’ultimo aggrappato alla massima serie. Sarebbe interessante vederlo alla guida di un’altra squadra.

Martusciello (Empoli) - Voto 5,5: Al primo anno di Serie A, dimostra di non essere ancora pronto, ma ha delle attenuanti.

A meno di colpi di scena si salverà all’ultimo, ma dovrà inventarsi qualcosa per l’anno prossimo.

Sousa (Fiorentina) - Voto 5: Ha il merito di far scoprire Chiesa junior alla Serie A, ma quest’anno sbaglia molto, intaccando definitivamente il già traballante feeling con la tifoseria. Probabilmente cambierà aria.

Juric (Genoa) - Voto 6: Prima del suo esonero, il Genoa aveva viaggiato abbastanza bene.

Torna dopo la parentesi con Mandorlini e, nonostante alcuni passi falsi, porta a casa una salvezza fin troppo sofferta.

Pioli (Inter) Voto 5,5: Dopo la catastrofe De Boer, il normal one parte abbastanza bene, forse generando false aspettative nei tifosi. Chiude la stagione male, con una lunga serie di risultati negativi, pagando l’instabilità generale dell’ambiente.

Allegri (Juventus) - Voto 9: Il sesto scudetto è quasi matematico. E’ in finale di Coppa Italia e con un piede in finale di Champions. Ancora una volta la stagione della Juventus è fenomenale, potrebbe meritarsi un voto in più in caso diventasse leggendaria.

Inzaghi (Lazio) - Voto 8,5: Al primo vero campionato di Serie A, richiamato in fretta e furia ad agosto, dimostra di meritare una squadra importante come la Lazio. Ottimo gioco e ottimi risultati, l’Europa League è stra-meritata.

Montella (Milan) - Voto 6,5: Parte bene, battendo anche la Juventus nella finale di Supercoppa. Porta a termine un campionato onesto, pagando una rosa non proprio stellare e alcune confusioni tattiche.

Sarri (Napoli) - Voto 8,5: Perso Higuain, saluta subito anche Milik.

Ma si inventa un Mertens stratosferico come falso nueve, vera intuizione della stagione. Il Napoli entusiasma per gioco e risultati: la prossima stagione sarà quella buona per lo Scudetto?

Lopez (Cagliari) - Voto 4,5: Sostituisce e ri-sostituisce De Zerbi. Il Palermo quest’anno pare affondare fin dalle prime partite e i continui cambi alla guida non aiutano. Troppa confusione e troppe scelte sbagliate. Si ripartirà dalla B. Bortoluzzi non è giudicabile.

Zeman (Pescara) - Voto 4,5: Prende il posto di Oddo, che tanto male non aveva fatto. Il Pescara si dimostra da subito una squadra non adatta alla Serie A: peccato, perché con un po’ più di programmazione il finale poteva essere diverso.

Spalletti (Roma) - Voto 6: Stagione tra alti e bassi (troppi).

Fuori dalla Champions, fuori dall’Europa League e fuori dalla Coppa Italia. Mai davvero in corsa neppure per lo scudetto. Paga l’affaire Totti e il poco amore della tifoseria. Ma ci mette sicuramente del suo.

Giampaolo (Sampdoria) - Voto 7: Mette in pratica ancora una volta le sue idee e la Samp naviga sempre in acque sicure. Valorizza molti giovani (tra tutti Schick) e getta le basi per un futuro che può essere ricco di soddisfazioni.

Di Francesco (Sassuolo) - Voto 5,5: Forse il suo ciclo a Sassuolo si è chiuso. Paga i tanti infortuni e l’inesperienza nel dover affrontare l’Europa League con una rosa un po’ troppo corta. Campionato così così.

Mihajlovic (Torino) - Voto 5,5: Un campionato non all’altezza delle aspettative.

Cairo si sfrega le mani pensando a Belotti, ma una rosa come quella del Toro poteva arrivare ben più avanti e non fare soltanto il compitino.

Delneri (Udinese) - Voto 5,5: Sostituisce Iachini e la sua Udinese, orfana di Di Natale e della vecchia guarda degli italiani, porta a termine un campionato mediocre ma tutto sommato in linea con il valore della squadra.