Una lenta e interminabile agonia, sono queste le parole meno dure per descrivere la stagione imbarazzante dell'Inter. Oggi l'ultima grande umiliazione, uscendo sconfitta da Genova con una prestazione senza mordente, senza tattica, senza logica; senza tutto. Al Galileo Ferraris decide un gol di Pandev, uno dei pochi superstiti dell'Inter del triplete, quella che faceva sognare e gonfiare d'orgoglio il petto di ogni nerazzurro.

Nessun segno di vita

L'Inter non vince da ben sette partite consecutive, collezionando 5 sconfitte e 3 pareggi, conditi da una media gol subiti terrificante: quasi due a partita.

Numeri da retrocessione. Anche Palermo e Pescare hanno fatto più punti dei nerazzurri nell'ultimo mese e mezzo. Eppure la squadra continua a trasudare indifferenza mista ad arrendevolezza, senza neanche accennare una reazione d'orgoglio.

Dal settore dedicato ai tifosi ospiti del Galileo Ferraris per tutta la partita si sentono cori di ogni tipo. Usando il solito linguaggio schietto e diretto da ultras, i supporter incitano ed offendono la squadra, cercando di provocare una reazione. Vogliono vedere Icardi e compagni tirar fuori gli attributi, come del resto lo vorrebbero tutti i tifosi interisti. Ma dal campo arrivano zero reazioni, zero segni di vita. Sembra quasi una squadra di manichini depressi, senza orgoglio, senza motivazione, senza voglio; insomma, ancora senza tutto.

Pioli scarica il gruppo

La pessima prestazione di oggi a Genova è solo l'ultima di una serie di partite da incubo per l'Inter. Eppure Pioli ha sempre difeso il gruppo, cercando di suonare la carica e sperando in un futuro più da Inter. Anche dopo le cinque sberle rimediate da una Fiorentina senza troppe pretese Pioli ha fatto quasi da parafulmine alle critiche che piovevano sulla squadra.

Oggi, però, anche lui pare aver abbandonato la nave.

Siamo al 72esimo minuto di gioco e il tecnico effettua un cambio. A lasciare il campo sarà Mauro Icardi, capitano e simbolo - almeno mediatico- di questa Inter. Non era mai successo prima che Pioli lo sostituisse, neanche quando le prestazioni erano pessime , come oggi : 18 palloni toccati, di cui 8 persi.

Un segnale a tutto l'ambiente, per far capire al gruppo che è stanco di assumersi tutte le responsabilità di questo squallore.

Alla fine del campionato mancano tre giornate, poi ricomincerà il tormentone estivo del Calciomercato, dei sogni di gloria, dei campioni che fanno fare il salto di qualità. Ma forse quello che manca a questa Inter lo ha fatto capire proprio Pioli col suo cambio: servono leader e personalità.