Per l’Inter piove sul bagnato. Dopo la sconfitta subita contro il Sassuolo, anche i tifosi della curva nord non ce l’hanno fatta: è partita una contestazione civile; dopo 20 minuti, infatti, gli aficionados nerazzurri hanno deciso di abbandonare gli spalti in segno di protesta. E’ un'Inter sola, affidata al suo triste momento. Indubbiamente c’è bisogno di una scossa, o meglio, di una ricostruzione che Suning cercherà di portare a termine. Nel frattempo, però, bisogna metterci la faccia. A farlo ci ha pensato l’allenatore Vecchi che, presentandosi alle telecamere di Sky Sport, ha cercato di analizzare una situazione sconcertante.

L’allenatore ha parlato di un campionato andato male, la gara contro il Sassuolo ne ha fotografato perfettamente la situazione. Nonostante questo, vecchi non ha abbandonato le speranze (non tantissime) di poter andare in Europa: La matematica ancora non ci condanna. Ci proveremo fino alla fine, anche se giocheremo a Roma contro la Lazio. Un match non facile”. Vecchi ha poi parlato della voglia che ha Gabigol di mettersi in mostra: “I tifosi vogliono vederlo all’opera, sono molto curiosi e lo applaudono. Il ragazzo vuole mettersi in evidenza ed ha avuto un impatto positivo”. Il discorso scivola su Icardi: “Sente molto e soffre più di tutti questa situazione perché è il capitano. Questo momento gli servirà per il futuro e lo aiuterà a crescere”.

Vecchi analizza la sconfitta

L’allenatore ha visto una squadra che ha provato a vincere, parlando di numeri: 15 angoli e un possesso palla maggiore rispetto agli avversari, sono dati indicativi sul fatto che la squadra abbia provato a vincere questa gara. Ci vorrebbe anche un po’ di buona sorte: “Al minimo errore veniamo punti.

Se vogliamo dirla tutta, sul secondo gol c’è anche un fuorigioco, ma non possiamo attaccarci a queste cose”.

Si commettono degli errori, ha continuato Vecchi, che sono il frutto di quando non ci si allena al massimo: “Le colpe non sono di Pioli. L’ho sentito stimolare il gruppo. Tutto parte dall’allenamento. Chi subisce un rimprovero deve avere lo spirito di accettarlo nella maniera giusta.

Lo sfogo dei tifosi è legittimo. La contestazione è normale, l’Inter non può trovarsi al settimo posto”.

Eder si sfoga

Eder, l’attaccante dell’Inter, ai microfoni di Sky Sport ha parlato non solo della sconfitta, ma soprattutto della dirigenza: “Se ad inizio campionato la società ci ha chiesto di lottare per la Champions ed ora ci ritroviamo in questa situazione, vuol dire che qualcosa non va. Tutti abbiamo fatto male. Chi vuole restare e si sente un calciatore da Inter deve dirlo alla società. Con altrettanta chiarezza, però, la dirigenza deve parlare con noi. Solo così si crea un gruppo. Il mio futuro dipende dalla società. Se vuole che resti dovrà avere la personalità di dirmelo”.