Ecco le pagelle del Bologna FC per la stagione 2016-2017. Una stagione altalenante contraddistinta da alti e bassi, una difesa spesso disattenta - soprattutto negli ultimi 15 minuti - e un attacco poco prolifico: in particolare con Destro poco partecipativo sia in fase realizzata che di impegno. Nonostante le ombre, qualche buono spunto per costruire la prossima stagione. Ecco i voti.

In difesa disastro Gastaldello

Mirante: 6,5. Inizio stagione miracolosa. Dopo l'infortunio e gli accertamenti dimostra qualche tentennamento naturale a riprendere la forma iniziale.

Stagione tutto sommato assai positiva.

Gastaldello: 5-. Oltre a contare un tris di espulsioni che sono costate altrettante sconfitte, si dimostra troppo lento per la Serie A (forse anche per la B). Soprannome: "TartaruGa-staldello". Cercasi urgentemente altro centrale.

Maietta: 6+. Fa il suo dovere e ci mette la tigna che piace ai tifosi. Memorabile un suo assist coast-to-coast che porta al gol. Bandiera.

Masina: 6. Inizio stagione svagato, periodo centrale più concentrato, finale anonimo se non addirittura timido. Chi è il vero Masina?

Torosidis: 5+. Spesso in affanno, rimedia qualcosa con l'esperienza.

M'Baye: 6+. Ha classe in proposizione, in difesa talvolta perde però posizione e sicurezza.

Ampi margini di miglioramento.

Krafth: 5/6. E' una specie di Lichtsteiner senza l'oculatezza difensiva dello svizzero. Se in avanti fa bene, in difesa c'è da mettersi le mani sul suo ciuffo cotonato.

Nagy: 5,5. Tecnica da vendere, ma i suoi piedi d'argilla non si addicono al calcio italiano. Pochi assist determinanti.

Centrocampo: fenomeno Dzemaili, Pulgar da dimenticare

Taider: 5-. Come Nagy ma con meno tecnica, velocità e spesso dispensatore di assist agli avversari. I palloni in avanti si contano sulle dita di una mano.

Pulgar: 4. Non si capisce la fiducia di donadoni nei suoi confronti. E neanche il suo parrucchiere.

Dzemaili: 8. Stagione memorabile per gol, generosità, tigna.

Non per niente è stato ceduto prima di fine stagione. Sigh (anche per la moglie).

Verdi: 7+. Avvio dirompente. Dopo l'infortunio ha faticato a ritornare al livello iniziale ma il futuro è lui.

Di Francesco: 7. Insieme a Verdi ricordano Pulici-Graziani: inseparabili.

In avanti Destro da dimenticare (e magari da cedere), Verdi e Di Francesco le colonne

Krejci: 6/7. Parte forte lasciando il segno come assist-man, arranca nel finale. Solida colonna della prossima stagione se scoprisse anche la via del gol.

Destro: 5. Oltre a non incidere e svegliarsi a tratti, indispone il suo incedere scoraggiato e il prendersela coi compagni per passaggi a suo dire non perfetti sui piedi. Meriterebbe una stagione nella Premier League!

Viviani: 6+. Una sorta di De Rossi (la scuola è quella) utile in certe partite più tecniche. Non in tutte.

Donsah: 6+. Fisico e propositivo al limite dell'errore, ma molto meglio di Pulgar, Taider e Nagy messi insieme, tanto per fare paragoni. Un pò sacrificato.

Helander: 6. Quando chiamato ha risposto positivamente.

Oikonomou: 5,5. Soffre la poca fiducia ma è una valida alternativa (più reattiva) a Gastaldello.

Petkovic: 5,5. Come seconda scelta d'attacco può starci.

Da Costa: 6+. Mirante ha un valido sostituto. Inutile cercare altrove.

Okwonkwo: 6. Rivelazione da non cedere.

Rizzo, Sadiq: s.v.

La dirigenza è promossa

Donadoni: 6+. Forse ha perso un pò della forza propulsiva, forse aver insistito su giocatori non propriamente battaglieri come Pulgar e Taider a discapito di altri (Donsah), può aver nociuto, ma rimane uno dei migliori tecnici del campionato e vale davvero la pena tenerselo stretto.

Saputo: 6-. Presente nonostante la distanza domiciliare, discreto quanto basta e innovativo nei fatti (largo ai giovani, nuovo stadio allo studio), non gli si perdona aver sottratto Dzemaili (e consorte) prima della fine di campionato.

Dopo le pagelle, un augurio che la campagna acquisti verso la prossima stagione sappia trovare elementi non per forza altisonanti, quanto forze che contribuiscano al gioco di squadra. La tattica di Donadoni, se applicata a dovere, può portare frutti ancor migliori di quest'anno.