Quello di Francesco Totti non è stato l’unico, commosso addio al calcio, o alla propria squadra, nell’ultima giornata di Serie A. Qualche ora prima era toccato agli atalantini uscenti Migliaccio e Raimondi e qualche ora dopo ai portieri del torino Joe Hart e Daniele Padelli, sebbene in realtà in casa granata il solo Padelli sia stato “picchiato” scherzosamente dai propri compagni, mentre Hart si è riservato un addio più consono alla regalità della propria provenienza.

Joe Hart in vendita

Selfie con la curva Maratona sullo sfondo e poi messaggio di saluto e ringraziamento a tutto l’ambiente per un anno sportivamente non esaltante, ma intriso di emozioni.

Hart arrivò al Torino a fine agosto scorso, sull’onda di un Europeo da dimenticare e della cacciata di Guardiola al Manchester City. La stagione appena conclusa non ha certo contribuito a far svanire i dubbi dei tanti che non ritengono il titolare della Nazionale inglese all’altezza di un top team, così sarà proprio il destino di Hart, di rientro al City per fine prestito, ma destinato a una nuova partenza, alla luce anche dell’arrivo di Ederson agli sky blues, a dare il via a un giro di portieri che rischia di coinvolgere mezza Europa.

Il Toro ne cerca due

Ad aprire le danze è proprio il Torino, che sul portiere del futuro sta facendo una discreta confusione. Acquistato a gennaio Vanja Milinkovic-Savic, fratello del laziale Sergei e fatto arrivare di gran fretta dal Lechia Danzica, sono bastati pochi allenamenti per bocciare il cosiddetto “Donnarumma serbo”.

Non precisati problemi di adattamento emersi in allenamento hanno convinto Mihajlovic e la società a cambiare rotta. Milinkovic verrà girato in prestito in Italia o all’estero, ma il timore è che sia già stato bruciato, come successo a Alfred Gomis. Il prodotto del vivaio del Toro fu giubilato da Mihajlovic dopo l’amichevole estiva contro il Benfica e dopo che lo stesso tecnico serbo lo aveva nominato pubblicamente come titolare.

Un boomerang che rischia di fare male a tutti: il ragazzo ha fatto un altro ottimo campionato a Salerno, non costerebbe nulla e permetterebbe di dirottare altrove le risorse economiche. Ma non s’ha da fare, perché tecnico e società sono pronti a tuffarsi su Salvatore Sirigu: il portiere sardo sta per essere liquidato da una grande (il Psg), disposto a regalare il cartellino, o quasi, pur di disfarsi dell’ingaggio, di circa 4 milioni, di un giocatore che non rientra nei piani.

Cairo dovrà farsi due conti, sperando che quel “quasi” non sia troppo esoso, perché aggiungere l’indennizzo al Psg alla spesa per un ingaggio che andrà comunque spalmato preoccupa parecchio. Anche perché in casa Toro bisognerà dotarsi anche di un secondo, visto l’addio a parametro zero di Padelli, destinazione Inter.

Napoli e Roma: l'intreccio

Qui però la situazione del Toro s’intreccia con quelle di altre due squadre, se non tre: Napoli, Roma e Arsenal. Gli azzurri potrebbero dover rinunciare a Reina, in rotta con De Laurentiis, e puntano forte sul Wojciech Szczesny, di proprietà dei Gunners dove rientrerà dopo due anni di prestito alla Roma. L’affare si può concludere, magari accoppiandoci l’arrivo di Lukasz Skorupski, che rientrerà alla Roma dal prestito all’Empoli e che potrebbe anche accettare di fare il secondo al connazionale oppure il titolare qualora Szczesny non sbarcasse a Napoli.

Skorupski è però anche un vecchio pallino del Toro, che con la Roma aveva preso contatti in tempi non sospetti, salvo frenare dopo il no dei giallorossi (già irritati per il mancato riscatto da parte del Toro di Castan e Iturbe) alla cessione in prestito del portiere. Il Napoli a sua volta dovrà cedere Rafael e Sepe per dotarsi di un nuovo 12° e proprio Sepe potrebbe tornare utile al Torino come riserva del titolare. Insomma, un vero e proprio intrigo cui guarda pure l’Arsenal, proprietario del cartellino di Szczesny, ma pronto a monetizzare dal Napoli per puntare su un altro profilo: magari Donnarumma, più probabilmente proprio Joe Hart...