La stagione calcistica è terminata ormai da quasi un mese e tutte le squadre di Serie A ora giocano un'altra fondamentale partita, non sul campo, ma sul mercato. Tutte infatti proveranno a rinforzarsi tra grandi acquisti destinati ad infiammare i tifosi e quelli i cui nomi non sono familiari, ma potrebbero stupire. In quest'ottica opera il Napoli che non ha bisogno di stravolgere una squadra affiatata, ma di puntellare qui e là con qualche buon giocatore per avere valide alternative ai titolari. In questo quadro si inserisce Alex Berenguer, giocatore dell'Osasuna individuato dal ds Giuntoli come il possibile vice Callejon.

Il giocatore è sconosciuto a quasi la totalità dei tifosi azzurri ed allora è il caso di scoprire chi è. Vediamolo subito.

Berenguer, la carriera dagli esordi ad oggi

Alex Berenguer è nato a Pamplona (città famosa per la corsa impazzita dei tori) il 4 luglio del 1995 e sin da piccolo viene soprannominato Pollito (ossia pulcino). A soli 10 anni viene notato dall'Osasuna che lo ingaggia. Il ventiduenne spagnolo farà tutta la trafila fino ad arrivare alla prima squadra. Esordisce in campionato nella stagione 2014-2015, ma non trova molto spazio. La stagione successiva invece sarà per lui quella della consacrazione col club spagnolo, diventando uno dei protagonisti della promozione in Liga dell'Osasuna.

Nella stagione appena conclusa è stata una delle poche note positive della squadra che, dopo soltanto un anno dalla promozione, è retrocessa nuovamente in Segunda Division.

Alex Berenguer, l'ala che ha stregato Giuntoli: velocità e tecnica al servizio della squadra

Alex Berenguer ha letteralmente stregato il ds Giuntoli per le sue grandi doti che mette sempre al servizio della squadra.

Il ventiduenne nasce come ala sinistra, ma può essere impiegato anche sulla fascia destra o anche come terzino. Dimostra grande personalità nonostante la giovane età. Di lui colpisce la grande facilità nel saltare l'uomo in gran velocità. Inoltre possiede una grande tecnica ed è molto duttile. Riesce ad interpretare al meglio sia la fase di attacco che quella di interdizione.

Proprio la sua grande duttilità e la capacità di interpretare al meglio un ruolo così delicato hanno convinto mister Sarri ad indicarlo come il primo sostituto di Callejon. Lo spagnolo infatti potrebbe far rifiatare il connazionale all'occorrenza e crescere sotto la sua sapiente guida.