Dopo l'arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina dell'Inter i tifosi avevano già iniziato a scrutare e osservare la costruzione della squadra, operata in tandem dal tecnico toscano e dal nuovo DS Walter Sabatini. Una cosa era però stata chiara fin da subito: gli oneri della società dinanzi al Fair Play finanziario avrebbero bloccato qualsiasi mossa di Calciomercato fino alla copertura di ben trenta milioni di debito, da recuperare necessariamente attraverso le plusvalenze derivate da cessioni di giocatori. Trenta milioni che, tra l'altro, sarebbero dovuti arrivare necessariamente entro il 30 giugno.

L'unico giocatore che poteva permettere un tale introito alla società guidata dal gruppo Suning sarebbe stato il croato Ivan Perisic, esterno d'attacco classe 1989 e pilastro del tridente offensivo interista. Perisic, dal canto suo, a malincuore sembrava favorevole all'idea di lasciare Milano con destinazione Manchester, sponda United. Lo "special one" José Mourinho, infatti, non ha in alcun modo nascosto il desiderio di potersi avvalere delle prestazioni del 29enne, avviando una corte spietata, conscio della forte necessità di incamerare i trenta milioni da parte dei nerazzurri.

Ed è proprio allo scoccare dell'ultimo giorno che le speranze di tutti i tifosi nerazzurri sembrano finalmente essersi concretizzate: la dirigenza è riuscita a incassare la somma necessaria a sbloccare il mercato e dichiarare la "missione Fair Play finanziario" compiuta.

L'Inter infatti nel complesso sarebbe riuscita nel complesso a finalizzare le seguenti cessioni:

  • Federico Dimarco al Sion per 4 milioni;
  • Andrew Gravillon al Benevento per 1,5 milioni;
  • Fabio Eguelfi all'Atalanta per 1,5 milioni;
  • Gianluca Caprari alla Sampdoria per 15 milioni;
  • Senna Miangue al Cagliari per 3.5 milioni;
  • Éver Banega al Siviglia per 9 milioni;

Appare chiaro come, Banega a parte (forse), le cessioni siano state per lo più indolori e di giocatori che sarebbero rimasti in ogni caso ai margini del progetto "Inter-Spalletti", a differenza di Perisic, il quale ha saputo essere un vero e proprio faro di speranza in una stagione a tinte più nere che azzurre.

Esterno d'attacco esperto e dal tocco preciso, in grado tanto di tagliare la difesa con potenti cross a mezz'aria quanto di accentrarsi e centrare direttamente la porta, la cifra tecnica del croato è assolutamente innegabile.

Possono sorridere, in ultima analisi, tanto Spalletti quanto i tifosi dell'Inter, nella speranza che questa notizia non sia soltanto un momentaneo sollievo prima di una nuova doccia gelata per la Curva Nord.