Sono poche le Nazionali al mondo contro cui l'Italia ha un bilancio in passivo. Tra queste figura l'Uruguay che, nonostante sia una 'nobile decaduta' del calcio mondiale, continua far soffrire gli azzurri tutte le volte che le strade delle due rappresentative si incrociano. Il match di questa sera, ore 20.45 alla Allianz Riviera di Nizza, non mette punti o trofei in palio. Si tratta di un'amichevole, buona per la statistica e per scalare qualche posizione nel ranking FIFA. Italia ed Uruguay si sono incontrati in 10 occasioni nella loro storia calcistica ed il bilancio pende in favore della Celeste che ha vinto 4 volte contro le 2 dell'Italia, mentre i pareggi sono stati 4.

Dal primo confronto olimpico al 'biscotto messicano'

Il primo confronto in assoluto tra le due Nazionali risale a quasi novant'anni fa. Era il 7 giugno del 1928 ed allo stadio di Amsterdam andava in scena la semifinale del torneo olimpico. Quella uruguaiana era una squadra leggendaria, indossavano la maglia celeste giocatori del calibro di Andrade, Gestido, Scarone, Petrone e Cea. La vittoria andò all'Uruguay, ma fu abbastanza sudata: gli azzurri passarono in vantaggio con Baloncieri, poi subirono il pareggio di Cea e, intorno alla mezz'ora, un terrificante uno-due di Campolo e Scarone. Levratto accorcerà le distanze nella ripresa, i sudamericani vinceranno 3-2 e voleranno in finale dove, battendo l'Argentina, conquisteranno il secondo alloro olimpico consecutivo.

Due anni dopo vinceranno anche il Mondiale, il primo disputato in casa nel 1930 al quale l'Italia non andrà, considerando troppo dispendiosa la lunga trasferta transoceanica. Per la seconda sfida italo-uruguaiana dovranno trascorrere 42 anni, le due formazioni fanno parte dello stesso girone al primo turno dei Mondiali messicani del 1970.

Lo scontro diretto terminerà con un sonnolento 0-0 ed i ventidue in campo che faranno poco o nulla per 'offendersi' reciprocamente. Effettivamente un pareggio avrebbe qualificato entrambe per i quarti di finale e, recentemente, Sandro Mazzola ha ammesso il 'biscotto'. Alla fine tanto l'Italia quanto l'Uruguay entreranno nel ristretto club messicano delle prime quattro del mondo: gli azzurri secondi, battuti in finale dal Brasile, gli uruguaiani quarti dopo la sconfitta con la Germania Occidentale nella finale di consolazione.

La rissa alla 'Copa de Oro'

Dieci anni dopo, nel 1980, Italia ed Uruguay si trovano di fronte per un'amichevole a San Siro, match importante per la statistica perché si tratta della prima vittoria degli azzurri sulla Celeste, 1-0 firmato da Ciccio Graziani. Meno di un anno dopo, a gennaio del 1981, quella tra Uruguay ed Italia allo stadio Centenario di Montevideo costituirà una delle sfide di cartello del Mundialito - Copa de Oro, organizzato dalla Federacalcio uruguagia per celebrare il cinquantenario della prima Coppa del Mondo disputata nello stesso stadio nel 1930. Più che una partita, però, sarà una vera corrida con i locali che chiuderanno in dieci per l'espulsione di Moreira e gli azzurri addirittura in nove per i 'rossi' a Tardelli e Cabrini.

L'Uruguay vincerà 2-0, gol di Morales su un rigore piuttosto generoso e di Victorino che, due stagioni più tardi, avrebbe vissuto una parentesi da autentico 'oggetto misterioso' nel campionato italiano. Il torneo di Montevideo lo avrebbe vinto la formazione di casa, superando il Brasile in finale.

Ai mondiali del '90 l'ultima vittoria italiana sulla Celeste

Un altro confronto amichevole va in scena a Verona nella primavera nel 1989, finisce 1-1 con vantaggio italiano di Roberto Baggio e pareggio uruguaiano di Pato Aguilera. Ben più importante il match che va in scena allo stadio Olimpico di Roma il 25 giugno del 1990: in palio c'è il passaggio alle semifinali del Campionato Mondiale che si disputa in Italia.

Vinceranno gli azzurri, 2-0, con l'ennesima rete iridata realizzata dal 'miracolato' Totò Schillaci ed il raddoppio di Serena nel finale di partita. Da quel giorno sono trascorsi 27 anni, l'Italia non ha più battuto l'Uruguay. Nell'elenco dei precedenti seguiranno altre due amichevoli, la prima nel 2002 a Milano terminerà in parità, 1-1, gol di Panucci ed Abreu. La seconda nel 2011, a Roma, dove i sudamericani vinceranno 1-0 grazie ad un gol segnato da Fernandez dopo appena 3'.

La beffa di Natal

Gli ultimi due confronti si sono disputati in Brasile, il primo nel 2013 valido come finale per il terzo posto della Confederation Cup. A Salvador vince l'Italia ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari e supplementari si erano chiusi sul 2-2 con reti azzurre di Astori e Diamanti e la doppietta di Cavani per l'Uruguay.

Una partita destinata a non fare la storia, a differenza di quella successiva che si disputa a Natal nel primo turno dei Mondiali brasiliani del 2014. Gli azzurri sono reduci da una clamorosa sconfitta ad opera del Costarica, tuttavia con l'Uruguay basterebbe un pareggio per passare il turno. Come andò a finire lo ricordano tutti, il gol di Godin a 9' dal termine spedirà gli azzurri a casa dopo il primo turno per il secondo mondiale consecutivo. Italia-Uruguay sarà la partita del morso di Suarez ai danni di Chiellini, non sanzionato dall'arbitro che, al contrario, si inventerà letteralmente un cartellino rosso ai danni di Marchisio. Il rimpianto sarà quello di aver ceduto ad un Uruguay invero modesto, ma con il senno del poi nemmeno quell'Italia era un fulmine di guerra.