La conferenza stampa di Luciano Spalletti è stata un primo, importante tassello verso la chiarezza, quantomeno sotto il profilo tattico. "Si partirà con il 4-2-3-1", questo è stato il diktat dell'allenatore toscano.

Questo modulo - al di là della fortuna che ha conosciuto negli ultimi tempi - affonda le sue radici nella seconda metà degli anni Novanta, e porta la firma di due illustri maestri del calcio come lo spagnolo Victor Fenandez ed il francese campione del mondo 1998, Aimé Jacquet. Si tratta di uno schema estremamente adattabile alle diverse situazioni di gioco.

Infatti fondamentale, in fase di attuazione, diventa la mobilità senza palla degli interpreti, soprattutto degli esterni d'attacco, veloci e resistenti sia in fase difensiva che in quella offensiva, e della punta centrale possibilmente molto prestante e capace nel giocare di sponda. Molte formazioni vincenti hanno fatto di questo schieramento il loro marchio di fabbrica, prima fra tutte l'Inter del Triplete.

Torniamo però all'attualità del mondo nerazzurro, e vediamo di capire chi potrebbero essere gli interpreti del modulo di Spalletti per la prossima stagione. Salvo clamorosi stravolgimenti, sicuro del suo posto tra i pali rimane Samir Handanovic, così come verrà confermato Miranda nel ruolo di perno centrale della difesa, che dovrà essere affiancato sicuramente da un nuovo acquisto (Rudiger, Acerbi o Skriniar della Sampdoria sono i più quotati), viste le probabili partenze di Ranocchia, Murillo e Medel.

Capitolo esterni difensivi: fino ad ora, l'unico ad aver prolungato il suo contratto con la "Beneamata" è stato Danilo D'Ambrosio tornato, in quest'annata di alti e bassi, ai livelli eccellenti delle stagioni in granata. Tutti gli altri sono stati letteralmente bocciati dal nuovo tecnico, che punta fortemente su due acquisti di valore che dovrebbero (il condizionale è sempre d'obbligo nei mesi estivi) portare qualità e sostanza.

Domenico Criscito - vecchia conoscenza di Spalletti - pare abbia confermato l'intenzione di rimanere ancora per un po' di tempo alla corte dello zar. Salgono, invece, le quotazioni di Dalbert del Nizza, e di Federico Dimarco che, dopo l'eccellente mondiale Under 20, potrebbe essere promosso a pieni voti in prima squadra.

Il centrocampo, che resta il reparto più affollato, sarà composto da Roberto Gagliardini (che potrebbe alternarsi con Kondogbia) e da un metronomo che, stando alle ultimissime news, dovrebbe avere il volto ed i piedi di Borja Valero (Spalletti lo vedrebbe bene anche dietro la punta), sinonimo di esperienza e solidità.

Nel reparto offensivo, le certezze sono tre: l'inamovibile Icardi, Joao Mario alle sue spalle, e le galoppate di Candreva sulla fascia destra. Pare ormai assodata, invece, la partenza di Ivan Perisic, che si accaserà alla corte di Josè Mourinho per una cifra che si aggira intorno ai 50 milioni di euro. Per questo ruolo, le idee di Sabatini & co. sono molte e tutte di grande spessore, anche se le più accreditate restano quelle che portano a Bernardeschi della Fiorentina e all'interista del Sassuolo, Domenico Berardi.

In definitiva, pare che non siano previsti fuochi d'artificio in casa Inter, ma solo acquisti mirati. Le sorprese però, con il potenziale economico di Suning, sono dietro l'angolo, e con un Cristiano Ronaldo in pieno divorzio dal Real Madrid, ed una segreta offerta di 180 milioni pervenutagli dalla Cina, sognare non è possibile, ma diventa lecito.