Tra pochi giorni inizierà il campionato e l'Inter dovrà vedersela con la Fiorentina dell'ex allenatore nerazzurro Stefano Pioli. La prossima dovrà essere la stagione del rilancio in casa nerazzurra e la coppia Ausilio-Sabatini è al lavoro per rinforzare la rosa a disposizione di Luciano Spalletti. Entro il 30 giugno, il club di Corso Vittorio Emanuele era chiamato a reperire sul mercato 30 milioni di plusvalenze, con l'obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio (rispettando gli accordi che erano stati stipulati con la UEFA in materia di Fair Play Finanziario).

Dal primo luglio le aspettative dei tifosi nerazzurri erano molto alte: ci attendeva che Suning realizzasse un'imponente campagna acquisti, regalando ai tifosi della Beneamata grandi campioni. Allo stato attuale però - a due settimane al termine della sessione estiva di Calciomercato - la realtà sta andando in una direzione opposta, con l'Inter che si sta rendendo protagonista di una campagna acquisti mirata, senza spese pazze, e con un occhio al bilancio. Chi dunque si attendeva un'Inter assoluta protagonista sul mercato, per ora è rimasto deluso.

Per Suning niente spese pazze sul mercato

La sensazione quindi è chiara: rispetto alle aspettative alimentate anche dal club nerazzurro nella prima fase della sessione estiva di calciomercato, qualcosa sembra essere cambiato.

Suning pare aver avuto un freno che ha ridotto le capacità di investimento del colosso cinese. Secondo quanto è possibile leggere su Fcinter1908.it, il South China Morning Post ha cercato di chiarire quello che è accaduto a Suning nel corso delle scorse settimane. Nel reportage sui grandi investimenti esteri andato in onda su CCTV - la tv di stato cinese - poche settimane fa, si faceva un riferimento generale al rischio di riciclaggio, senza però nominare il colosso cinese proprietario dell'Inter.

Anche il South China Morning Post ha escluso che quel reportage contenesse accuse nei confronti di Suning, ma ha cercato di spiegare quale volesse essere l'intento indiretto di questi messaggi lanciati ai proprietari del club di Corso Vittorio Emanuele: di fatto il governo ha invitato Suning ad agire responsabilmente dal punto di vista degli investimenti, evitando di rendersi protagonista di spese pazze. Dunque è ragionevole ritenere che il mercato condotto dall'Inter con il freno a mano tirato sia dovuto, almeno in parte, ai richiami fatti dal governo cinese a Suning.