Da quest’anno il calcio italiano si avvale della più moderna tecnologia per decidere gli episodi più controversi che si verificano in un terreno di gioco. Per la prima volta, con la giornata inaugurale del campionato di Serie A, è stato utilizzato il VAR, acronimo di Video Assistant Referee. Come dice la definizione stessa, è uno strumento di supporto alle decisioni del direttore di gara, ma non si sostituisce in alcun modo ad esso.

Come funziona il VAR e in quali casi può essere applicato

Può essere definita tradizionalmente come “moviola in campo” ed è costituita da due colleghi dell’arbitro situati in una postazione all’interno dello stadio, ma fuori dal campo, con quattro video a disposizione.

Ogni volta che il direttore di gara lo riterrà opportuno, potrà avvalersi della loro consulenza. Dovrà decidere se fidarsi della loro valutazione (comunicando con loro tramite auricolare), oppure vedere di persona attraverso un display situato a bordo campo l’azione 'incriminata'. Da ricordare come l’aiuto può essere richiesto solo dai direttori di gara o dai suoi assistenti, ma non dalle panchine delle due squadre o dai giocatori in campo.

La Lega ha stabilito che devono essere quattro i casi in cui l’arbitro avrà la possibilità di ricorre alla var:

  1. In situazione dubbia in area con probabile calcio di rigore, per fallo di mano o di altro tipo commesso da un giocatore;
  2. Per occasionale ed involontario scambio di calciatore riguardo una espulsione o altro provvedimento;
  3. Quando si deve ricorrere all’estrazione di un cartellino rosso per uno o più giocatori;
  4. Dove vi sono situazioni irregolari precedenti ad una segnatura per una squadra.

Negli altri casi non è richiesto, per evitare d’interrompere troppo spesso il gioco e compromettere l’intera partita.

Prima giornata di Serie A: bilancio positivo, a parte qualche errore

Nel nostro campionato la tecnologia della VAR, a parte qualche inciampo, si è dimostrata per il momento affidabile. Come, per esempio, nel caso del rigore concesso al Cagliari grazie all’ausilio della video assistenza, senza la quale non si sarebbe potuto ottenere.

Si sono visti anche degli errori, uno dei quali ha riguardato la partita del Torino in casa del Bologna. E’ stato fischiato un fuorigioco a Belotti che non c’era, in quanto l’attaccante del Toro è stato servito da un errore di Destro, calciatore del Bologna. Ma in questo caso la VAR non è potuta intervenire nel convalidare la rete siglata successivamente da Berenguer, in quanto avvenuta a gioco fermato per errore dal direttore di gara.

Ancora qualcosa da migliorare, ma le basi per il suo successo ci sono. La VAR la vedremo all’opera nel prossimo mondiale in Russia 2018. Prepariamoci a vederla sempre più frequentemente in tutti gli stadi del mondo.