Il gioco del Napoli entusiasma e fa estimatori in giro per l’Europa. Per il quotidiano britannico The Sun, il merito di tutto ciò è di una vecchia conoscenza della SSC Napoli, il suo ex tecnico Rafa Benitez. A fare l’elogio del tecnico spagnolo, ora alla guida del Newcastle, e a scrivere nero su bianco che il Napoli di Maurizio Sarri ha un debito nei confronti di Rafa, è il giornalista britannico Neil Ashton.

The Sun: 'Il Napoli deve essere grato a Rafa Benitez'

Nei due anni all'ombra del Vesuvio, Rafa Benitez ha mostrato le sue grandi capacità manageriali ponendo le basi per il Napoli di oggi, "splendida e temibilissima squadra".

Questo il succo dell’articolo apparso negli ultimi giorni sulle pagine del quotidiano inglese. A dimostrazione di questa tesi, The Sun fa i nomi di quei giocatori arrivati sotto la guida del tecnico spagnolo e che ancora oggi indossano la maglia azzurra: Mertens, Albiol, Callejon, Reina, Koulibaly e Jorginho.

"Benitez - scrive Ashton - ha costruito una squadra capace di competere con le big italiane ed europee, lasciando una rosa con uno dei potenziali più temibili del calcio europeo. Nonostante la vittoria di una Coppa Italia e di una Supercoppa, però, il tecnico spagnolo non ha avuto la possibilità di finire il suo lavoro a Napoli".

... e/o a Sarri?

Innegabile che l’attuale ossatura di questa squadra è l’eredità della gestione tecnica dell’allenatore spagnolo.

Ma, se ciò è vero, altrettanto vero è che questo Napoli ha imparato la lezione di un maestro di calcio come Maurizio sarri, un uomo che vede il mondo “sub-specie pilae” (del pallone) e che sa perfettamente come valorizzare al meglio i suoi giocatori. Basti pensare, un esempio fra tanti, a Dries Mertens e a come il tecnico toscano abbia totalmente trasformato la sua posizione in campo: da ala a centravanti vero e proprio; trasformazione che ha reso Dries, di fatto, uno dei bomber più prolifici in Europa.

Si pensi, per fare un altro esempio, all’esplosione di Lorenzo Insigne: da poco incisivo centrocampista esterno sotto la guida di Benitez, a decisivo regista d'attacco(che parte dalla fascia per svariare su tutto il fronte offensivo) con Sarri. Jorginho? Con Benitez faticava e non poco, sacrificato a fare l’incontrista, un ruolo che decisamente poco gli si addice; sotto la guida di Sarri, è il centrale di centrocampo che tocca in assoluto più palloni in Serie A e che si distingue per la percentuale più alta di passaggi riusciti.

Considerazioni simili e tocco inconfondibile del coach anche per i citati Callejon (sotto la guida di Sarri, per Josè Maria è stata coniata la definizione di “equilibratore” tra centrocampo e attacco), Reina, Koulibaly e Raul Albiol.

Napoli Tiki Taka? Non proprio

Qualcuno ha paragonato il gioco del Napoli di Sarri al tiki-taka del Barcellona di Guardiola. Noi vogliamo portare all'attenzione la fondamentale differenza: a risolvere le partite per i blaugrana, dopo l’insistito fraseggio orizzontale, era il guizzo del fuoriclasse; a portare alla vittoria questo Napoli, è un gioco corale che esalta i singoli e i loro numeri. Possiamo trarre una conclusione: se Benitez ha portato all'ombra del Vesuvio alcuni dei giocatori che oggi compongono l’undici azzurro, è stato Sarri l’uomo giusto che ha fatto di questi giocatori la "splendida e temibilissima squadra" ammirata ed elogiata oggi dalla critica e dai calciofili di tutta Europa.