Non c'è due senza tre, vecchio ed abusato proverbio. Del resto, se parliamo di Coppa dei Campioni e di Real Madrid quel 2 può essere esteso fino a 5. Se nessuna squadra europea era riuscita, dopo il 1990, a vincere per due anni di fila il massimo trofeo continentale, averlo fatto a Cardiff lo scorso giugno aggiunge un'ulteriore nota di merito alla straordinaria storia dei blancos. La nuova Champions League è alle porte ed il Real Madrid, pertanto, punta alla terza vittoria consecutiva, dopo aver centrato la seconda: l'ultima squadra a riuscirci era stato il Milan di Arrigo Sacchii nel 1989 e 1990.

Se poi vogliamo entrare maggiormente nel dettaglio, quella sollevata dopo il rotondo 4-1 imposto alla Juventus in Galles è stata la terza Champions League delle ultime quattro edizioni del trofeo e la dodicesima complessiva. Il Real mira al tris, dicevamo, cosa non riesce dagli anni '70 quando il Bayern di Beckenbauer, Gerd Muller e Rummenigge vinse la sua terza Coppa dei Campioni consecutiva battendo in finale il Saint Etienne. Era la stagione 1975/76, il prestigioso trittico seguiva quello messo a segno a sua volta dall'Ajax dal 1971 al 1973. In realtà il record assoluto di vittorie consecutive appartiene al Real Madrid, cinque di fila dal 1956 al 1960: per entrare ulteriormente nella Storia, il Real dovrebbe superare sé stesso, ma questo è un discorso ancora molto prematuro.

Inutile dire che le merengues raccolgono i favori del pronostico anche in questa stagione: Cristiano Ronaldo ha un anno in più, ma è ancora CR7 e, soprattutto, dimostra di avere ulteriore 'fame' di gloria. Kroos, Modric, Marcelo, Bale, Casemiro, la lista dei campioni a disposizione di Zinedine Zidane è lunga, senza contare le esplosioni di Isco, nuovo grande talento del calcio spagnolo ed europeo, e di Asensio.

Il Real Madrid, in questo momento, è la squadra di club più forte del mondo e le affermazioni dello scorso agosto in Supercoppa di Spagna contro il Barcellona ed in Supercoppa europea contro il Manchester United avvalorano prepotentemente questa tesi. Il tris continentale è alla portata delle merengues e per fermare CR7 e compagni ci vorrà una grande impresa.

Bayern e PSG, grandi ambizioni

Eppure la storia della scorsa Champions League poteva essere ben diversa senza quei clamorosi torti arbitrali che, di fatto, hanno premiato il Real Madrid nei quarti di finale nella doppia sfida contro il Bayern Monaco. I bavaresi di Carlo Ancelotti hanno disinfettato la ferita che, però, sanguina ancora e potrà essere cicatrizzata soltanto da una rivincita. L'ossatura dei campioni di Germania è la stessa della passata stagione, in più il calciomercato estivo ha portato in dote Tolisso e James Rodriguez. La prima sfidante dei campioni d'europa è di quelle storiche ed ampiamente annunciate, l'altra è praticamente obbligata dopo una campagna acquisti asssolutamente imperiale.

Stiamo parlando del Paris Saint Germain che con Neymar e Mbappé ha messo a segno quasi consecutivamente i due colpi più costosi della storia del calcio. Il fuoriclasse brasiliano ed il giovane talento esploso nella passata stagione con il Monaco compongono, insieme a Cavani, un tridente di spaventoso potenziale offensivo. In più c'è un'ossatura consolidata che già nella passata stagione sembrava pronta per la conquista del massimo alloro continentale, poi gettato alle ortiche nella folle notte di Barcellona. Quella notte, però, Neymar era un incontenibile avversario. Dunque Real Madrid, Bayern e PSG, il triumvirato europeo è presto fatto, salvo smentita dal campo. Oltretutto bavaresi e parigini sono inserite nello stesso girone della prima fase, un match che promette fin d'ora scintille di sacro fuoco.

Le altre rivali

Un gradino sotto Barcellona e Juventus, subito rivali nella fase a gironi. Blaugrana e bianconeri hanno ceduto autentici uomini-simbolo, ma nel caso del club torinese l'addio a Leonardo Bonucci è certamente meno doloroso dal punto di vista tecnico-tattico, rispetto alla cessione di Neymar. Il club catalano ha puntato lo juventino Dybala e, successivamente, Coutinho: non è arrivato nessuno dei due, sono stati acquistati Dembelé e Paulinho. Sono tutti palliativi, nessuno di questi giocatori vale 'O'Ney' ed a Barcellona lo sanno molto bene. Ad ogni modo tanto gli spagnoli quanto la Juventus, forte della crescita a vista d'occhio del citato Dybala e del fiuto del gol di Gonzalo Higuain, possono andare molto lontano in questa edizione della Champions League.

L'Inghilterra è invece al via con cinque formazioni, tra queste Manchester United, Manchester City e Chelsea hanno grandi ambizioni, grazie anche alla fama di vincenti dei rispettivi tecnici: sulla panchina dei Red Devils c'è José Mourinho che nella passata stagione ha sollevato l'Europa League. Lo Special One continua ad inseguire la sua ossessione, quella di diventare il primo allenatore a vincere tre Champions League con tre squadre diverse, dopo quelle conquistate con Porto ed Inter. Pep Guardiola guida il Manchester City e sa bene come si vince una Coppa dei Campioni, anzi due come quelle che spiccano nel suo personalissimo palmares (entrambe con il Barcellona). Dei tre, Antonio Conte è il 'novizio', lui la Champions League l'ha vinta soltanto da giocatore, con la Juventus, nel 1996. Poi almeno un paio di 'mine vaganti', Liverpool e Napoli su tutte, squadre che possono fare molta strada ed anche più di un prestigioso sgambetto.