Non è finita… finché non è finita. Non è solo una delle frasi-cult delle interviste di Gigi Marzullo, bensì un efficace descrizione del mondo del Calciomercato. Già, non è finita finché non è finita, anche oltre il limite imposto dalla fine di una sessione di trattative. Il 1° settembre vi siete sentiti tristi perché vi manca già l’abitudine avuta per tre mesi di informarvi sui movimenti della vostra squadra? Consolatevi, il pallone tornerà a rotolare e non ci penserete più, anche perché a fine anno solare ci sarà da divertirsi per un altro mese con nuovi nomi e nuovi sogni.

Di trattative, acquisti e cessioni si parla per tutto l’anno anche perché pure quando le indiscrezioni potrebbero stare a zero motivi per raccoglierne, e per i direttori sportivi per lavorare e contattare gli agenti, non mancano mai, grazie alla finestra dedicata agli svincolati.

Per chi suona il cellulare?

Per tanti giocatori che si sono accasati duranti i mesi estivi, ce ne sono infatti non altrettanti, ma parecchie centinaia, ancora in attesa di una chiamata. Lo scenario è quello classico, o almeno reso tale dai tempi moderni, dal fatto che a furia di aumentare il numero delle squadre e delle rose, aumenta pure la quantità dei giocatori che cercano un ingaggio, ma i posti in un organico sono sempre quelli.

Succede però che tra Serie A, B e Lega Pro ci siano spesso club a caccia di giocatori d’esperienza anche dopo la fine canonica di una sessione di mercato e allora ecco l’esercito di quelli che aspettano che suoni il cellulare, proprio o dell’agente, e che intanto si allenano con professionalità, seppur da soli.

Cosa dice il regolamento

Il regolamento permette di tesserare i giocatori che sono rimasti senza contratto dal 30 giugno o quelli che si sono svincolati entro il 31 agosto. L'elenco è lunghissimo e ha come tratto distintivo quello di accogliere giocatori… esperti. Diciamo che questo termine è in molti casi un eufemismo, perché, aggiungiamo per fortuna, sono pochi gli under 25 a caccia di un contratto, mentre la maggior parte dei casi si tratta di giocatori sopra i 30 anni, e spesso i 33, con alle spalle carriere lunghe, ma anche con tanta voglia di non farsi imporre… dall’esterno il momento in cui dire basta.

Scendendo nei dettagli, mentre in Serie A si possono sognare giocatori come Kolo Touré, Joleon Lescott, Benoit Tremoulinas o il "vecchio" Flamini, elementi di esperienza internazionale utili per i club di fascia media che possono permettersi ingaggi alti, ricchissimo è il sottobosco di calciatori svincolatisi dopo aver giocato l’ultima stagione tra Serie B e ex Lega Pro, o in formazioni di A di bassa classifica, pronti e motivati a rimettersi in pista anche partendo dalla serie cadetta.

Chi sogna la Serie A

La lista parte dallo sfortunatissimo Giuseppe Rossi, ancora convalescente dopo l'ennesimo infortunio, e prosegue con Alessandro Diamanti, che dopo la rescissione con il Palermo ha avuto diverse trattative con club di B, ma che è ancora al palo: l’offerta giusta alla fine arriverà e l’esperienza e la qualità dell’ex nazionale anche a gara in corso si rivelerà utilissima, come quella di Rolando Bianchi, fresco di rottura con la Pro Vercelli dopo un idillio durato molto poco e a un passo dall’intesa poi sfumata con il Cesena.

Pure l’ex capitano del Toro troverà presto una squadra, al pari dei due campioni del mondo in cerca di collocazione, Alberto Gilardino e Cristian Zaccardo: l’attaccante è stato al centro del mercato fino all'ultimo giorno, avvicinato a mezza B (Parma, Cremonese, Spezia, Venezia…), ma ha preferito aspettare, mentre la trovata del difensore di iscriversi a Linkedin è stata pubblicitaria, più che utile, ma si può continuare a sperare. Meno semplice sarà trovare una maglia per i due ex compagni alla Lazio Stefano Mauri e Gabi Mudingayi, penalizzati, oltre che dall’età, anche da recenti esperienze negative a livello fisico e di rendimento, mentre ancora diverso è il problema di Paolo De Ceglie: svincolatosi dalla Juventus dopo 18 anni tra giovanili, prima squadra e prestiti, l’esterno sinistro rischia di pagare qualche no nello scorso gennaio e i tanti mesi lontano dai campi, pur non per infortuni.

Non per tutti neppure l’ingaggio dell’ex pupillo di Max Allegri Andrea Lazzari, che 8 anni fa sognava il Milan e ora si trova alla seconda estate consecutiva da svincolato: lo scorso anno si accasò a gennaio al Pisa, ma senza incidere. Idem per l’esterno di difesa Abdoulay Konko, penalizzato in carriera da tanti problemi fisici: non gioca in Serie B da 10 anni, ma può essere una scommessa.

Nomi buoni per la Serie B

Usato sicuro, e ingaggi più modesti, invece nel caso di Marco Zambelli, Ivano Baldanzeddu, Mauro Nardini e pure Osarimen Ebagua, rispettivamente corsa sulla fascia i primi due, a centrocampo e qualche gol a disposizione di chi ne avesse bisogno: e formazioni di B cui non tornano i conti in vari reparti ce ne sono già tante… Più di qualche contatto l’hanno già avuto invece Ammari, ultima stagione all’Entella senza demeritare, l’esperto Modibo Diakité, protagonista della miracolosa salvezza della Ternana, e l’ex bandiera del Verona Juanito Gomez: dovrebbero essere questi i primi a piazzarsi, molto presto, nel pianeta cadetto.

Alla B guardano con interesse invece giocatori che l’hanno giocata qualche anno fa, ma che sono reduci da stagioni in Lega Pro, come il portiere Sergio Viotti, il centrocampista offensivo Paolo Grossi, l’ex Frosinone, anche in A, Max Carlini, l’ex Reggiana e Bassano Nolè e l’ex terzino di Reggina e Livorno Maicon, uno dei pochi stranieri ad aspettare una chiamata dalla Serie A. Per tutti, il tempo stringe: e il lunedì di solito è la giornata in cui sperare di più…