La sessione di calciomercato appena terminata è stata caratterizzata da diverse cessioni nell’Inter che hanno portato a quell’assottigliamento della rosa che in tanti auspicavano da tempo. Molti dei doppioni, frutto delle campagne acquisti disordinate degli scorsi anni, sono stati eliminati, anche perché la mancata qualificazione alle coppe europee rendeva inutile la presenza di troppi giocatori. In alcuni casi, come per il difensore centrale, si è perfino esagerato con le partenze (oltre a Sainsbury, sono andati via Andreolli, Murillo e Medel), rendendo sguarnita la squadra in caso di infortunio dei titolari.

In questo modo, però, i superstiti sono diventati fondamentali per Spalletti, che ha richiamato tutti al massimo impegno.

Un’altra chance per Ranocchia

E così, l’allenatore toscano ha dovuto fare i conti anche con situazioni impreviste, come quella di Andrea Ranocchia – dato per sicuro partente verso la Premier League – che si è trovato costretto a rimanere come riserva della coppia Miranda-Skriniar. Ma questo imprevisto non sembra aver turbato il mister, che ha sempre dimostrato la massima stima per il difensore umbro, sin da quando, durante il ritiro di Brunico, attaccò con durezza un tifoso che si era permesso di insultare il ragazzo. Spalletti spera di compiere uno dei suoi prodigi, valorizzando l’ex capitano, mai troppo amato dai tifosi dopo il primo promettente anno in nerazzurro, proprio mentre il suo collega di reparto ai tempi del Bari, Leonardo Bonucci, sta vivendo un periodo di grande difficoltà al Milan.

Il lavoro su Brozovic

Ma la scommessa più grande di Spalletti, che gode della fama di grande rigeneratore di giocatori poco considerati, si chiama Marcelo brozovic. Il croato è stato croce e delizia degli interisti, capace di alternare poche buone prestazioni, spesso accompagnate da bei gol, a molte altre dove è apparso non in forma, indolente e troppo impreciso.

Eppure, il tecnico di Certaldo ha ben presenti le qualità del ragazzo: tra i centrocampisti è quello con la più grande capacità di segnare, in grado di giocare molti palloni ogni volta, ma anche difficile da inquadrare tatticamente. Un anarchico da valorizzare, come già il mister ha tentato di fare contro la Fiorentina, quando l’ha mandato in campo sin dall’inizio.

Una partita non indimenticabile per lui, così come poco apprezzati sono stati i minuti della ripresa giocati nella gara con la Spal. Ma Spalletti non sembra intenzionato a gettare la spugna: sa che la strada per la qualificazione alla Champions, obiettivo dichiarato dei nerazzurri, passa anche dal recupero di Marcelo.