Un pareggio vissuto come una sconfitta: a leggere i numerosi articoli che hanno commentato il risultato della gara contro il Bologna sembrerebbe che l’Inter abbia perso malamente contro i felsinei. Infatti sono state numerose le critiche rivolte ai giocatori di Spalletti: in molti hanno tolto i nerazzurri dalla lotta per lo scudetto non appena hanno perso il primato in classifica, dimenticando però come proprio il tecnico di Certaldo abbia ripetuto all’infinito la sua convinzione che la compagine non è ancora ai livelli di alcuni avversari e che la lotta sarà focalizzata sul raggiungimento della Champions League.

Insomma, nonostante quattro vittorie e un pareggio e, soprattutto, nonostante i soli due gol subiti in cinque partite in cui la squadra è andata sempre a segno, il clima sembra essere molto negativo.

La delusione dei tifosi

I più duri sono, come spesso accade, alcuni tifosi nerazzurri, stanchi di anni di mediocrità e ansiosi di voler tornare nel calcio che conta. Molte le lamentele: il più bersagliato sembra essere Candreva, colpevole del suo gioco ripetitivo, con un numero impressionante di cross che però raramente vanno a buon fine. Molto criticato anche l’evanescente Joao Mario, che sembra non aver ancora trovato un suo ruolo definito in campo. E torna d’attualità quel Calciomercato interrotto sul più bello, che ha portato a non completare la rosa come previsto: se per ora i due centrali di difesa resistono bene, è il centrocampo che sembra dare i maggiori problemi.

Da un lato si sente il bisogno di un giocatore di interdizione fisicamente dotato, dall’altro manca il fuoriclasse che porti fantasia ed imprevedibilità: “Ci vorrebbe un nuovo Recoba” azzarda l’ex presidente Massimo Moratti, intervistato da Sportitalia.

Il rumore dei nemici

Ma se i tifosi si lamentano, torna a farsi sentire vivo quel “rumore dei nemici” che Mourinho ha reso celebre ai suoi tempi.

Molti infatti hanno avuto da ridire sulla buona partenza della Beneamata: la loro tesi è che l’Inter sia così in alto solamente perché agevolata dall’introduzione del Var; una teoria alquanto singolare, visto che tutti gli episodi in cui i nerazzurri sarebbero stati favoriti sono stati confermati – nonostante le proteste di chi li ha subiti – dagli esperti e dalle varie moviole.

L’unico possibile errore, il fallo da rigore su Perotti non fischiato nella partita contro la Roma, sarebbe derivato proprio dal mancato utilizzo di questo strumento di supporto all’arbitro.

Spalletti cambia formazione?

In tutte queste critiche, anche pesanti, non si considera il ruolo avuto dal Bologna. In pochi hanno voluto riconoscere i meriti di Roberto Donadoni: l’aver imbrigliato il centrocampo, rendendo difficile la costruzione del gioco, rallentando notevolmente le azioni di manovra ed isolando il terminale dell’attacco nerazzurro. Così Luciano Spalletti sembra voler correre ai ripari sin dalla prossima partita con il Genoa: si profila un cambio di formazione, addirittura con la possibilità di un inedito 4-4-2 con il ritorno di Dalbert, Vecino ancora al posto di Gagliardini ed Eder, da affiancare ad Icardi, nel ruolo di seconda punta.