Lo sport può costituire una leva gigantesca per aiutare un Paese a risollevarsi da un'immane tragedia. La lunga guerra che insanguina la Siria dal 2011 non si è ancora conclusa, anche se sembra giunta alle battute finali. Il governo di Bashar al-Assad dialoga con l'opposizione, l'Isis sta per essere definitivamente sconfitta almeno sul piano militare. Incredibilmente, in contemporanea agli eventi più tragici della storia recente della Siria, c'è un gruppo di sportivi che si sta rendendo protagonista di un'impresa senza precedenti. La Nazionale siriana, battendo 3-1 il Qatar lo scorso 31 agosto ed approfittando della contemporanea sconfitta dell'Uzbekistan in Cina, è salita al terzo posto del girone A di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, relativo alla zona asiatica.

Dovesse chiudere le proprie fatiche in questa posizione, si guadagnerebbe il diritto di disputare il play off asiatico, la cui vincitrice disputerebbe poi l'ulteriore play off intercontinentale con la quarta del girone centro-nordamericano per l'accesso alla fase finale della Coppa del Mondo.

Un cammino senza precedenti

La Siria non ha una grande tradizione calcistica, sebbene l'attuale Federcalcio sia nata nel 1949 ed una rappresentativa nazionale abbia partecipato alle qualificazioni mondiali già nel 1950 e 1958. Ma l'obiettivo di accedere alla fase finale della Coppa del Mondo non è mai riuscito e l'unico successo internazionale di rilievo è del 2012: la guerra civile era già iniziata quando la Siria vinse il Campionato della federazione calcistica dell'Asia Occidentale.

Il cammino dei siriani nelle attuali qualificazioni mondiali è stato piuttosto regolare: inserita nel girone E della seconda fase, si è classificata seconda alle spalle del Giappone, garantendosi il diritto di prendere parte al terzo round di eliminatorie che assegna i quattro posti diretti per il Mondiale del prossimo anno.

Qui si è presa grandi soddisfazioni, come la vittoria in Cina dello scorso 6 ottobre ed il successo sull'Uzbekistan del 23 marzo di quest'anno. Grande protagonista e trascinatore della squadra è il centrocampista Mahmoud al-Mawas, 24 anni, in forza alla formazione baharenita del Riffa, ma cresciuto calcisticamente nella storica squadra siriana del Karamah di Homs.

Il prossimo 5 settembre la Siria è attesa a Teheran dall'Iran, già qualificato per i Mondiali. L'Uzbekistan che ha gli stessi punti dei siriani (12), ma è indietro in classifica a causa della peggiore differenza reti, ospiterà la Corea del Sud che ha soltanto due punti in più di Siria ed Uzbekistan e che, dunque, non può permettersi passi falsi. Teoricamente, i siriani potrebbero ancora entrare ai Mondiali dall'ingresso principale in caso di successo in Iran e contemporanea sconfitta dei sudcoreani. In questa storia, calcio e politica internazionale si intrecciano in maniera tremendamente suggestiva: il primo Mondiale della sua storia, infatti, la Siria lo giocherebbe eventualmente in Russia, in casa del suo alleato militare più potente.

La qualificazione potrebbe inoltre strapparla in casa dell'Iran, altro fortissimo partner internazionale del governo di Damasco. Infine, se l'accesso alla fase finale della Coppa del Mondo dovesse passare necessariamente dal play off intercontinentale, l'avversaria potrebbe essere la Nazionale statunitense che sta affrontando notevoli difficoltà nel girone centro-nord americano e potrebbe anche terminare al quarto posto. Queste ovviamente sono soltanto teorie: la Siria potrebbe anche essere eliminata e, in caso di terzo posto, prima di pensare alla sfida intercontinentale dovrebbe avere la meglio sulla terza del gruppo B asiatico, dunque Arabia Saudita o Australia. Se fosse la Nazionale saudita, anche in questo caso gli intrecci politici sono notevoli.

Comunque vada a finire, resta una bellissima favola, quella di un Paese devastato dalla guerra la cui Nazionale di calcio compie un'impresa storica e mai realizzata prima, una squadra costretta a giocare le sue partite casalinghe a tanti km dai propri confini (in Malesia). Comunque vada a finire, la Siria ha già vinto la sua Coppa del Mondo.