La classifica della Seria A si potrebbe leggere in due chiavi differenti. La prima chiave di lettura dice Napoli 31, Inter 29, Juventus 28, Lazio 28 e Roma 24. Di cui Roma con una partita ancora da giocare. La seconda invece si sfoglia con Benevento 0, Verona e Genoa 6.

Se il campionato di calcio non era da tempo cosi entusiasmante con la lotta al vertice di cinque squadre racchiuse in pochi punti, la distanza tra le cinque big e il resto delle squadre era da tempo cosi evidente. Potrebbe essere la maturità temporanea di alcune formazioni, Napoli e Roma, o l’inaspettata esplosività di altre, Inter e Lazio.

Ma la Juventus non corre sola quest’anno per la corona di Regina d’inverno.

Non è tutto oro ciò che luccica. La faccia negativa è che le cosiddette “cinque sorelle” segnano a raffica e macinano punti molto più degli anni passati. Le squadre piccole-medie che, dovrebbe sgambettare e infastidire le big della Seria A, non sono più in grado di avere un certo peso nelle partite che contano.

I diritti tv e la nuova riforma

Il nuovo pacchetto Lotti sui diritti TV cambierà la legge Melandri. La normativa prevederà di aumentare dal 40% al 50% la quota dei diritti TV sulla Seria A che verrà equamente suddivisa tra tutte le squadre del campionato. Verrà anche cancellato il 5% che veniva assegnato in base alla popolazione residente nel Comune della squadra stessa.

Il 15% della torta invece viene destinato per meriti sportivi. Di cui il 10% verrà distribuito sulla base dei risultati negli ultimi cinque anni e il 5% in base ai risultati nazionali ed internazionali ottenuti dalla stagione 1946/1947.

Il restante 20% dei diritti TV, che secondo la normativa Melandri era il 30%, viene conferita sulla base del radicamento sociale.

Misura che si calcola attraverso il numero degli spettatori paganti nelle gare casalinghe degli ultimi tre campionati. La riforma del pacchetto Lotti cerca di riequilibrare la distribuzione dei diritti TV. L’obiettivo à di ridurre la distanza tra le big del campionato e le squadre medio-piccole della Serie A. Infatti, la norma penalizza i grandi club che perderebbero tra i 15-20 milioni di diritti TV all’anno, a favore delle formazioni più piccole.

La riforma deve ancora essere approvata dal parlamento. E, probabilmente, le grandi società cercheranno di mitigare le loro perdite. Ma le linee guida della norma per delineare il futuro del calcio sono già state decise.