Livorno terra di mare, vernacoliere e pure sport. Anzi, tanti sport. La pallacanestro su tutti, e pazienza se il nome della squadra cittadina è legato alla beffa dello scudetto perso nel 1989 contro Milano, ma anche il calcio, tornato di gran moda negli anni 2000 grazie alla risalita dopo quasi 50 anni degli amaranto in A, tenuta a più riprese per sei stagioni. E pure baseball.

La furia di Max

Sì, perché in terra labronica si disputò la prima partita di baseball sul suolo italiano, che visto il contesto naturalistico non poteva che comprendere “marinai della fregata Lancaster” contro “marinai della corvetta Guinnebaug”.

Era il 23 gennaio 1884, come sanno bene gli storici e gli appassionati di questo sport e come sa benissimo pure Andrea Marcon, presidente della Federazione assurto agli onori della cronaca nelle ultime ore a causa della piccata risposta data a Massimiliano Allegri, reo di qualche giudizio un po’ troppo superficiale al termine della convulsa partita contro l’Atalanta. Il tecnico della Juventus, solitamente misurato nei giudizi verso l’operato degli arbitri, non ha lesinato commenti negativi verso l’utilizzo del VAR. Quella dell’allenatore livornese è stata una vera escalation, seppur poco esaltante, avendo parlato prima del rischio che “il calcio diventi un altro sport” per poi specificare a quale disciplina si stesse riferendo: “Se no si diventa come il baseball in America.

Si sta dieci ore allo stadio, si mangiano le noccioline, si fa un’azione ogni quarto d’ora…”.

Appassionati in rivolta

Apriti, prevedibilmente, cielo e insurrezione di massa dei non pochi appassionati italiani dello sport del batti e corri, disciplina che ha un suo fascino evidente, regole forse non di immediata comprensione, ma che nel nostro paese è più che popolare, rappresentando l’Italia, insieme all’Olanda, una delle più forti rappresentative europee di uno sport di matrice americana, che si intenda Stati Uniti o zona caraibica, Cuba in particolare.

Così, proprio nei giorni in cui si contendono il titolo nazionale nelle finali, ecco una pubblicità imprevista, ma che non fa certo piacere ai cultori del baseball, e ai suoi responsabili nazionali. Ovvio che Allegri si riferisse a uno stereotipo più americano che italiano, almeno per il riferimento alle noccioline, ma quel “si fa un’azione ogni quarto d'ora” non è parso particolarmente garbato.

Se il baseball diventa basket

Marcon ha risposto ad Allegri con una lettera, atto dovuto per difendere gli interessi della propria Federazione, dei milioni di appassionati e tesserati, a metà tra l’ironico e l’amareggiato: "La sua frase mi ha fatto sorridere. Era una riflessione che sottendeva un giudizio, negativo e del tutto lecito; mi viene però il sospetto che sia dettato dalla scarsa conoscenza della materia” le parole di Marcon, prima di citare il precedente storico del 1884. Non pago, peraltro, Allegri ha poi fatto confusione tra… regolamenti, mescolando la propria, nota, passione per la pallacanestro con l’ignoranza delle regole del baseball attraverso i riferimenti a ‘fallo intenzionale’ e ‘tempo effettivo’, eventi tipici del basket.

Peraltro in uno sport di squadra sì, ma non di contatto, come il baseball parlare di fallo intenzionale è piuttosto bizzarro, ma forse proprio questo dettaglio rivela come dopo il pareggio di Bergamo Allegri fosse arrabbiato e deluso e non in possesso della consueta tranquillità con la quale analizza le partite della sua Juve, vinte o perse. Così, in attesa di vedere se davvero Allegri si recherà in un diamante per assistere ad almeno un inning, c’è da credere che il tecnico bianconero non dispiacerebbe che anche l’attuale edizione della Serie A si concluda appannaggio della Juventus… per manifesta inferiorità degli avversari…