Siamo ufficialmente 15esimi nel mondo, almeno in base al ranking FIFA il cui metro di giudizio è quantomeno opinabile. Ad ogni modo, la classifica del massimo organo calcistico internazionale è quella che determinerà le teste di serie dei gironi alla fase finale della Coppa del Mondo in programma il prossimo anno in Russia. Per l'Italia, come noto, non è ancora il momento di guardare così lontano. C'è ancora un play off continentale da superare per andare ai Mondiali, il cui sorteggio è in programma oggi, 17 ottobre 2017, in quel di Zurigo. Appuntamento alle ore 14 per conoscere data (9-10 0 11 novembre per il match d'andata; 12, 13 o 14 per il ritorno) e, soprattutto, il nome dell'avversaria.

Sarà una tra Svezia, Irlanda del Nord, Grecia ed Irlanda. Le quattro teste di serie del sorteggio - si conoscevano già, ma ora sono ufficializzate anche dall'aggiornamento del ranking - sono la Svizzera (11^ nel ranking), l'Italia (15^), la Croazia (18^) e la Danimarca (19^).

L'Irlanda del Nord e quel precedente da sfatare

Ancora qualche ora di attesa per i tifosi italiani, poi conosceremo l'ultimo ostacolo che ci separa dal viaggio in Russia. Potrebbe essere l'Irlanda del Nord e qui si sprecano i corsi e ricorsi da parte di storici e statistici. I precedenti con la nazionale nordirlandese sono certamente favorevoli, tranne quell'unico neo datato 1958 quando, nella celeberrima 'battaglia di Belfast', la nazionale biancoverde si prese il lusso di battere l'Italia di Alfredo Foni e di volare ai Mondiali di Svezia al posto degli azzurri.

L'unica volta che la Nazionale italiana è rimasta fuori dalla fase finale della Coppa del Mondo è legata a quella sconfitta, l'accoppiamento negli attuali play off sarebbe dunque l'opportunità per una 'vendetta' a quasi 60 anni di distanza? Lo spirito dei 'figli di Belfast' rispetto a quel 1958 non è affatto cambiato: quella allenata da Michael O'Neill è una squadra rude e fisicamente prestante, nello stile tipicamente britannico.

Non ha grandi nomi in rosa, ma non è certamente da sottovalutare se consideriamo che è finita seconda nel gruppo C alle spalle della Germania, ma davanti ad avversarie di spessore come Repubblica Ceca e Norvegia. Difesa solida (soltanto 6 gol al passivo nelle qualificazioni) e grandi capacità atletiche la contraddistinguono.

Non ci sono stelle particolarmente luminose, come detto, ma se proprio dobbiamo scegliere un paio di elementi rappresentativi allora non possiamo che citare la coppia di centrali difensivi composta da Evans (ex Manchester United) e McAuley, compagni di squadra in Premier League al West Bromwich. In attacco spicca sicuramente Kyle Lafferty, centravanti della formazione scozzese dell'Heart of Midlothian con un passato nella serie B italiana, al Palermo nella stagione 2013/2014 quando contribuì al ritorno dei rosanero nel massimo campionato realizzando 11 gol.

La Svezia del dopo-Ibrahimovic

In un sorteggio del genere un'avversaria vale l'altra, ma certamente sono in tanti tra i tifosi che sperano di non incrociare la Nazionale di Svezia con la quale non abbiamo mai avuto vita facile.

Sono quasi due anni che il più forte giocatore svedese del'ultimo trentennio, Zlatan Ibrahimovic, ha lasciato la casacca gialloblu. Senza il punto di riferimento degli ultimi anni, il nuovo CT Jan Andersson - che ha ereditato il timone lasciato vacante lo scorso anno da Erik Hamren dopo gli Europei di Francia - ha dovuto necessariamente puntare su un gruppo di giocatori non eccelsi, ma certamente di grande affidamento. Disciplina tattica e fisicità sono gli elementi cardine di questa squadra, in piena tradizione con il calcio scandinavo, che ha certamente disputato un ottimo girone di qualificazione restando in corsa fino all'ultima giornata per il primo posto, andato alla Francia, ed ha conquistato l'accesso ai play off per una netta miglior differenza reti nei confronti della deludente Olanda.

Il giocatore da tenere d'occhio risponde al nome di Marcus Berg, ex attaccante di Amburgo e Panathinaikos che gioca attualmente negli Emirati Arabi, autore di 8 gol nel girone di qualificazione. Tra i punti di forza anche il difensore centrale Lindelof, acquistato in estate dal Manchester United, ed il fantasista Emil Forsberg che gioca in Germania, nel Lipsia. Ci sono inoltre diversi volti noti al pubblico italiano: Rohden gioca con il Crotone, Helander e Krafth con il Bologna, oltre a Granqvist (ex Genoa), Hiljemark (di proprietà del Genoa, attualmente in prestito al Panathinaikos) ed Ekdal (ex Juventus).

L'Irlanda, l'avversaria più pericolosa?

Se però dobbiamo essere obiettivi, probabilmente l'avversaria più ostica per la Nazionale italiana potrebbe essere rappresentata dall'Irlanda.

Il tecnico Martin O'Neill ha proseguito nel progetto che aveva già dato buoni frutti all'Europeo dello scorso anno e la sua continua ad essere una squadra solida e combattiva che fa del collettivo la sua arma migliore. Un gruppo che non fallisce gli appuntamenti decisivi e lo ha dimostrato nel girone di qualificazione in cui si è classificata seconda alle spalle della Serbia, vincendo un vero e proprio spareggio all'ultima giornata sul terreno del Galles. Proprio nel derby celtico sono venute a galla le caratteristiche peculiari di questa squadra che sa difendere molto bene e può essere molto pericolosa nelle ripartenze. Lo testimonia il ruolino di marcia fin qui messo in mostra, con appena 12 gol realizzati, ma soltanto 6 al passivo.

Grande merito in tal senso va attribuito a John O'Shea, centrale difensivo di grande esperienza per anni al Manchester United. Da tenere d'occhio anche i due attaccanti, Long e Walters, entrambi protagonisti in Premier League con, rispettivamente, Southampton e Stoke City. In vista dei play off, O'Neill dovrebbe recuperare anche l'esterno difensivo Seamus Coleman, reduce da un grave infortunio.

Una grave assenza per la Grecia

In ultimo la Grecia, la peggiore del ranking FIFA (46° posto) tra le squadre europee che prendono parte ai play off e, certamente, la papabile più gradita dai tifosi italiani. Ad essere sinceri, la Nazionale allenata dal tedesco Michael Skibbe non è affatto da sottovalutare se mettiamo in conto che nel girone di qualificazione, in cui ha chiuso seconda alle spalle del Belgo, ha vinto la concorrenza della Bosnia di Dzeko e Pjanic.

In vista dei play off, però, Skibbe ha perso il calciatore più forte e rappresentativo, quel Kostas Manolas che attualmente viene annoverato tra i difensori più forti del campionato italiano. Il giocatore della Roma si è infortunato nel match di campionato contro il Napoli e la lesione all'adduttore sinistro lo costringerà ad un mese di fermo, facendogli saltare i play off. Altro giocatore certamente interessante tra le file della formazione ellenica è il centravanti Kostas Mitroglou, bomber delle qualificazioni con 6 reti. Oltre al citato Manolas, ci sono altri giocatori che militano in Italia o sono passati dal nostro campionato come il portiere Karnezis, i difensori Papastathopoulos e Torosidis ed i centrocampisti Tachtsidis e Christodoulopoulos.

L'imperativo è vincere

Passate in rassegna le possibili avversarie dei play off, possiamo ben dire che non esistono avversarie proibitive, ma l'Italia vista di recente contro Macedonia ed Albania potrebbe seriamente rischiare di complicarsi la vita. Non bisogna dimenticare anche l'aspetto psicologico: in palio c'è la partecipazione alla fase finale della Coppa del Mondo e le squadre citate non hanno nulla da perdere in un eventuale doppio confronto con gli azzurri. La qualificazione all'ultima giornata di Portogallo e Francia ed un ranking FIFA non disastroso ci consentono di sfidare squadre alla nostra portata, alla portata di una Nazionale che certamente non brilla per talento complessivo, ma rimane più forte di Svezia, Irlanda, Grecia ed Irlanda del Nord, almeno sulla carta.

Se le avversarie hanno tutto da guadagnare, sul fronte italiano Giampiero Ventura si gioca la panchina e tanti giocatori mettono sul piatto la propria credibilità. Servirà umiltà, voglia di lottare e soffrire, del resto ci si gioca l'accesso ai Mondiali e ci deve essere la piena consapevolezza che è severamente vietato sbagliare. La posta in gioco è altissima anche per i vertici federali, il presidente Carlo Tavecchio ha usato il termine 'apocalisse' per indicare un'eventuale, fallita qualificazione. Lo sarebbe certamente per la FIGC i cui 'generali', in caso di disfatta, dovrebbero essere i primi ad avere la dignità di farsi da parte.