Il nuovo Milan targato Yonghong Li continua a lavorare alla "rinascita" del prestigioso club della Milano calcistica. L'amministratore delegato Marco Fassone sta per concludere l'accordo per il rifinanziamento del debito contratto dall'imprenditore cinese al momento dell'acquisto da Fininvest, mentre il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli sta lavorando sull'aspetto calcistico e sulle prossime mosse della società. Al momento, però, continuano ad aleggiare ombre sulla figura del presidente dei rossoneri

L'inchiesta del "NY Times"

Recentemente, il quotidiano americano "New York Times" ha effettuato un'inchiesta giornalistica su Yonghong Li, che ha avuto degli esiti piuttosto scioccanti.

Secondo la testata statunitense, l'imprenditore cinese non è annoverato tra le persone più ricche della Cina dove, al momento dell'acquisto del Milan, risultava semi-sconosciuto. L'analisi dei registri delle imprese ha fatto emergere che Li non sarebbe il reale proprietario del suo impero minerario, mentre un portavoce del Milan avrebbe specificato che i controlli sulle miniere sarebbero stati fatti dagli avvocati delle banche coinvolte nell'affare.

Le miniere di cui ha parlato il manager al momento dell'acquisto, sono passate sotto il controllo di quattro persone diverse nell'ultimo anno, con passaggi di proprietà privi di esborsi economici. Nel 2013, Yonghong Li è stato multato dalle autorità cinesi per non aver dichiarato la vendita di 51 milioni di dollari di azioni di un'agenzia immobiliare.

Nel 2004, invece, il business di famiglia, la Guangdong Green River Company è finita nel mirino dell'autorità giudiziaria per una presunta truffa nei confronti di una serie di investitori per 68 milioni di dollari, con il fratello e il padre di Li che sono stati condannati al carcere. Insomma, un mistero che si infittisce ogni giorno di più.

Mirabelli lavora alla rinascita calcistica

Nel frattempo Massimiliano Mirabelli sta pensando al futuro del Milan. Il calciomercato di gennaio non sarà ricco di colpi ad effetto per i rossoneri. Le scarse risorse economiche non permettono grandi manovre, e per questo motivo i dirigenti rossoneri stanno valutando delle soluzioni low cost.

Partiranno sicuramente in quattro: Gustavo Gomez, Josè Mauri, Paletta e Gabriel.

In entrata piace Lucas Lima, che potrebbe arrivare a parametro zero dal Santos. Sempre a costo zero, Mirabelli ha messo nel mirino Doamgoj Vida: il difensore della Dinamo Kiev potrebbe svincolarsi, ma c'è da battere la concorrenza del Besiktas.

Occasioni importanti potrebbero arrivare da Chelsea e PSG. Dai londinesi è in uscita Willian, mentre i parigini potrebbero lasciar partire a costi contenuti Pastore, Lucas Moura e Thiago Silva.

Per quanto riguarda la panchina, confermato Montella fino al termine della stagione, la guida tecnica potrebbe cambiare il prossimo anno. Conte è in pole position come successore dell'aeroplanino, mentre è recentissima la candidatura di un ex rossonero che sogna la panchina del Milan: Ricardo Kakà, infatti, ha chiuso con il calcio giocato e potrebbe diventare allenatore.