Sono trascorsi circa 8 mesi dalla data dello storico closing che ha sancito il definitivo passaggio di proprietà del Milan da Fininvest alla persona di Yonghong Li, ma tra un anno lo scenario potrebbe addirittura essere lo stesso di quello dello scorso aprile.

La bufera mediatica

Il neopresidente del Milan è nel mirino di una bufera mediatica che sta instillando ulteriori dubbi sulla sua credibilità finanziaria e gettando ulteriori ombre sul passato dell’imprenditore cinese: dopo l’indagine svolta dai giornalisti del New York Times, che hanno verificato che effettivamente Mr.

Li non risulta come reale intestatario dell’impero minerario portato agli allora dirigenti del Milan per provare la sua disponibilità economica.

Secondo Forbes, Yonghong Li avrà molte difficoltà a far arrivare in tempo i 350 milioni che dovrà versare a Elliott entro e non oltre il prossimo ottobre 2018, e a circa un anno di distanza che è relativamente poco per l’enorme cifra che dovrà, in un modo o nell'altro, far arrivare al fondo americano. I documenti, però, dimostrano che Mr. Li non possiede alcuna miniera e, come accaduto lo scorso aprile, ci saranno difficoltà a raggiungere l’intero importo del debito. Ciò vorrebbe dire che il Milan il prossimo anno diventerà di proprietà del fondo americano, che ha il solo obiettivo di recuperare il denaro elargito per il prestito e guadagnarci qualcosa.

Quindi, in questo caso, si andrebbe inesorabilmente verso un'altra cessione.

Il ritorno del Cavaliere?

Stando all'attuale media punti del Milan di Vincenzo Montella (1,46 punti a partita), che in questa prima fase di campionato ha fallito tutti gli scontri diretti con le grandi, difficilmente i rossoneri riusciranno a riconquistare dopo il lungo digiuno la redditizia qualificazione in Champions League.

La prossima stagione, senza l’aiuto della Uefa e senza rifinanziamento del debito che deve ad Elliott, esiste la concreta possibilità di un ennesimo passaggio di proprietà e per molto meno di quello che Yonghong Li ha pagato. Una sorta di affare per chiunque volesse investire nel Milan e nel calcio italiano, acquistare un club vincitore di 7 Champions League e con milioni di fan in giro per il mondo a prezzo d’occasione.

Occasione facilmente sfruttabile dal gruppo Fininvest, che dopo un solo anno dalla cessione per 740 milioni (e 200 milioni di debiti) potrebbe riacquistarlo per una cifra non lontana dai 400, con nuovi giocatori e parte dei debiti saldata. Impossibile vedere il Milan di nuovo sotto la proprietà di berlusconi? Improbabile, per il momento, ma non è da escludere che il Cavaliere possa giocare l’ennesimo colpo a sorpresa a tutti.