Dopo 90 minuti equilibrati e con poche emozioni, la sfida tra Milan e Inter si è decisa ai tempi supplementari. I rossoneri, dopo aver superato i cugini nerazzurri, affronteranno la Lazio in semifinale. La gara è stata decisa al 104' dalla giovane punta Patrick Cutrone.

Ora è davvero crisi per l'Inter

Alla fine, a sorridere è solo il Milan. La squadra rossonera ha riscattato le due sconfitte consecutive in campionato con una prova piena d'orgoglio e grinta. Invece per l'Inter è arrivato un altro stop, il terzo di fila dopo i due subiti in Serie A.

La formazione allenata da Gattuso ha meritato il successo, e soprattutto ha dimostrato di avere più voglia di vincere. Sicuramente non è stato un derby da incorniciare, ma potrebbe comunque ridare un pizzico di fiducia ai rossoneri dopo un periodo molto negativo. Ad ogni modo, la squadra milanista ancora una volta non ha convinto sotto il piano del gioco, mentre si è fatta apprezzare per l'impegno e la cattiveria agonistica messe in campo. Un'affermazione da cui ripartire, sì, ma che non deve illudere l'ambiente: la strada è ancora lunga, e bisognerà cambiare passo anche da un punto di vista tecnico-tattico.

Da sottolineare l'ottima prestazione di Kessiè, onnipresente in tutte le zone del campo e impressionante con la sua forza fisica.

Ottima anche la prova di Calabria, propositivo in attacco e molto sicuro in difesa. Non benissimo Bonucci, ancora una volta poco sicuro sotto tutti i punti di vista. Infine passiamo ai due eroi della serata, Suso e Cutrone: il primo in versione assist-man, e il secondo in versione "killer" da area di rigore. Lo spagnolo ha sfoderato una prestazione fantastica, fatta di continue accelerazioni e passaggi perfetti per i compagni, come in occasione dell'assist per il gol di Cutrone.

Questi, a sua volta, ha dato l'ennesima dimostrazione delle sue qualità realizzative: per lui è la nona rete stagionale tra campionato, Coppa Italia ed Europa League.

Per l'Inter, invece, è arrivata una sconfitta che apre ufficialmente la crisi. La squadra di Spalletti non sa più vincere e segna con il contagocce, una rete nelle ultime tre gare.

Numeri impietosi e preoccupanti per una formazione che fino a due settimane fa si trovava in vetta alla classifica. Urge una reazione d'orgoglio già da sabato contro la Lazio, perché gli uomini guidati dal tecnico toscano sono sembrati troppo molli e senza la cattiveria giusta. Oltre alla mancanza di agonismo, a preoccupare è l'assenza di ritmo e di gioco, con una circolazione palla troppo lenta e senza idee. L'Inter ha mancato l'accesso alle semifinali di Coppa Italia perdendo una sfida molto sentita in quel di Milano, al termine di un match che ha evidenziato tutti i limiti dei nerazzurri.

Contro la Lazio potrebbero pesare i 120 minuti del derby, considerando anche la mancanza di riserve valide nell'organico.

Le note positive di ieri si chiamano Ranocchia, Cancelo e Nagatomo: i tre hanno disputato un'ottima partita. Una menzione particolare va ad Andrea Ranocchia che, con la sua prova, non ha fatto rimpiangere l'assenza pesante di Miranda.

Perisic e Joao Mario hanno la testa da un'altra parte

Discorso a parte, invece, va fatto per i due giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza, Perisic e Joao Mario. Entrambi continuano a passeggiare in campo, limitandosi al compitino e non dando l'impressione di essere pienamente concentrati. Il portoghese, pagato addirittura 45 milioni l'anno scorso, non ha mai convinto, dando la sensazione di essere un calciatore sopravvalutato. A gennaio dovrebbe lasciare i nerazzurri per trovare più spazio in vista dei Mondiali, e qualcuno comincia a pensare che sia questo il motivo del suo scarso impegno.

Ieri sera, oltre alla solita prestazione sottotono, si è fatto notare per un gol clamoroso fallito a due passi da Antonio Donnarumma; una mancata occasione che ha confermato il suo scarso feeling con la maglia dell'Inter.

Un altro giocatore che continua a deludere è Perisic, nonostante un ottimo avvio di stagione. Tuttavia, nell'ultimo mese ha subito una fase di involuzione improvvisa, forse a causa del rinnovato interesse del Manchester United di Mourinho nei suoi confronti. Sta di fatto che sul rettangolo di gioco fa il minimo sindacale, appoggiando la palla al primo compagno che gli capita nelle vicinanze e giocando a ritmi decisamente blandi. Da un calciatore come lui ci si aspetta sempre qualche invenzione, ed ora qualche tifoso comincia a sospettare che stia preservando le sue migliori caratteristiche in attesa di trasferirsi a Manchester.