La strategia di Luciano Spalletti appare ormai chiara: quando l’Inter sforna una buona prestazione il merito è dei giocatori, mentre quando la squadra delude – come nella partita di Coppa Italia contro il Pordenone, superato solo ai rigori – le colpe se le prende il tecnico di Certaldo. “Ho sbagliato io a voler mettere in campo una formazione troppo rimaneggiata – spiega l’allenatore nerazzurro – quello che è successo è dipeso soprattutto dal modo con cui ho gestito le forze che avevo a disposizione”. Infatti per il mister la squadra, nonostante il chiaro divario qualitativo con gli avversari, ha vissuto una seria difficoltà a livello psicologico, quando non è riuscita a segnare immediatamente a chi non aveva nulla da perdere e si è battuto con tutte le forze.

L’analisi della gara col Pordenone

Eppure Spalletti rivela che prima della gara si era parlato approfonditamente delle attenzioni che bisognava avere e dei pericoli che si potevano incontrare. Quindi non è corretto affermare che i giocatori abbiano preso il confronto col Pordenone sottogamba. “Nel primo tempo ci sono mancate le distanze; con spazi più larghi chiunque diventa più bravo – continua il mister – nella ripresa invece abbiamo sbagliato qualche gol di troppo; tuttavia siamo stati bravissimi sui rigori, in quel momento avevamo tutto da perdere”. Inoltre l’allenatore rivela che Karamoh era dispiaciuto per le tre occasioni sprecate. Il suo lavoro in quel caso è stato fargli capire che non bisogna perdere fiducia nei propri mezzi, perché può sempre capitare di sprecare le occasioni per segnare.

Non sottovalutare l’Udinese

Ma adesso bisogna ripartire dalla consapevolezza di quello che è stato costruito, delle qualità che l’Inter ha mostrato di avere. Per la gara contro l’Udinese il tecnico avrà tutti a disposizione, tranne Joao Mario, ancora alle prese con una fastidiosa tonsillite. Come spesso accade con i colleghi, Spalletti elogia anche Oddo, da poco arrivato sulla panchina dei friulani, “un ragazzo sveglio che vuol fare bene questo lavoro”.

Degli avversari sottolinea il valore della rosa, soprattutto per le qualità fisiche, non dimenticando che “anche il colore delle maglie è un’insidia, essendo bianconero”. Non è un caso che a Udine tanti calciatori poco conosciuti riescano a trovare l’ambiente ideale per crescere, fino ad esplodere.

Silenzio sul calciomercato

A proposito di giocatori con grandi potenzialità, l’allenatore nerazzurro evita di fare i nomi dei talenti che potrebbero interessare durante la prossima finestra di Calciomercato, per non generare delusione come ad agosto: “Fino a quando la società non presenterà le sue vere intenzioni ed il presidente non chiarirà come intende agire è meglio fare silenzio – conclude Spalletti – creare aspettative, come accaduto quest’estate, potrebbe far male ai giocatori attuali, professionisti che meritano rispetto, ai tifosi, che rimarrebbero delusi, ed ai risultati della squadra”.