Juventus-Inter torna a profumare di scudetto. Per il derby d'Italia dovrebbe essere una cosa scontata, in realtà non è così da molti anni. Nerazzurri e bianconeri hanno contrassegnato gli ultimi due grandi cicli del calcio italiano: l'Inter lo ha dominato nella seconda metà degli anni 2000 ed i rivali impegnati nella ricostruzione del post-calciopoli non hanno mai impensierito il club milanese. Dopo la parentesi di un anno in cui lo scudetto è stato vinto dal Milan, è iniziato l'attuale ciclo della Vecchia Signora in cui l'Inter non stata quasi mai in lotta per posizioni di vertice, lunghi anni di oblio dopo la 'sbornia' del Triplete.

Eppure non sarà mai una partita come le altre, non lo è mai stata nei suoi 231 precedenti in partite ufficiali. Un bilancio che sorride alla Juventus che ha vinto in 104 occasioni contro le 71 dell'Inter, mentre in 56 circostanze le due squadre si sono divise la posta. Il bilancio a Torino, dove si disputa il match del prossimo 9 dicembre (ore 20.45) è ancora più netto a favore dei bianconeri, con 74 vittorie, 20 pareggi e 19 successi interisti. I nerazzurri non vincono in casa dei rivali dal novembre del 2012, 3-1 in rimonta in quella che senza dubbio fu la miglior partita della gestione Stramaccioni.

Un amarcord meno noto

Gli amarcord sono tanti, si potrebbero rievocare all'infinito, ad iniziare dalle roventi polemiche che hanno accomunato alcune sfide come quella celeberrime del 1961 e 1998.

Ne abbiamo scelto uno meno noto, anzi invisibile, perché non c'è praticamente traccia di quella partita negli archivi. Il risultato sul campo venne cancellato a causa di un gesto sconsiderato compiuto da alcuni ultras juventini ed è un vero peccato: sono in tanti, tra gli addetti ai lavori, a considerare quei 90' come i più belli in assoluto disputati tra Juventus ed Inter in oltre cento anni di calcio.

La stagione è datata 1982/83, è il Primo maggio e non c'è lo scudetto in palio. La Roma guida la classifica, il derby d'Italia cade alla terzultima giornata e la Juventus, seconda con tre punti di ritardo dai giallorossi, avrebbe pochissime chances di un aggancio anche se dovesse ottenere la posta piena contro l'Inter, a meno di un crollo della formazione capitolina.

L'Inter è terza a due punti dai bianconeri ed a cinque dalla capolista: l'obiettivo di entrambe è quello di tenere in caldo il posto in Coppa UEFA anche se la Juventus guarda già al 25 maggio, alla finale di Coppa dei Campioni che la vedrà opposta all'Amburgo in quel di Atene.

Mattoni contro il pullman dell'Inter

Tutto pronto, comunque, per il derby d'Italia tra due squadre che, in fin dei conti, hanno disputato un buon campionato. Il prologo però è pessimo: quando il pullman che trasporta i giocatori dell'Inter arriva allo stadio Comunale, alcuni sconsiderati lanciano mattoni contro il mezzo, sfondandone i vetri. Uno colpisce al capo Giampiero Marini, anche Oriali ed il conducente del bus resteranno contusi.

Marini viene trasportato in ospedale per tutti gli accertamenti del caso, nulla di grave per fortuna, ma purtroppo non può essere schierato da Rino Marchesi che lo sostituisce con Antonio Sabato. Si gioca lo stesso, il referto medico viene consegnato prima della partita al direttore di gara, il signor Enzo Barbaresco della sezione di Cormons.

Primo tempo, le stangate di Spillo e Lele Oriali

La Juventus sembra più sciolta ed agguerrita: Boniek e Bettega protesteranno vivacemente nei primi minuti per due episodi accaduti in area nerazzurra. Ma al 27' Sandro Altobelli cambia l'inerzia del match, 'Spillo' riceve palla da Beccalossi a circa 25 metri dalla porta avversaria, in posizione centrale: il suo destro potente e preciso è imprendibile per Dino Zoff.

I giocatori di casa accusano il colpo e l'Inter insiste, corre il 37' quando Muller fa spiovere un cross morbido di sinistro in area, Baresi supera di forza Cabrini e mette al centro per l'accorrente Oriali che di prima intenzione costringe Zoff al secondo dispiacere di giornata: un gol assolutamente splendido che fa ammutolire la maggioranza bianconera dello stadio in cui richieggiano solo i cori dei tifosi della Beneamata. Ma lo squadrone di Giovanni Trapattoni ha mille risorse e quella più preziosa si chiama Michel Platini. Ad un minuto dalla fine dei primi 45' Le Roy serve Boniek al limite, il polacco gli ricambia il favore innescandolo in piena area ed il diagonale beffardo del fuoriclasse transalpino si insacca alla sinistra di Bordon.

Le squadre vanno al riposo con l'Inter in vantaggio di un gol.

Capolavoro Inter, poi la reazione bianconera

Chi si aspetta nella ripresa l'assalto juventino resta però deluso, sono gli ospiti ad avere le idee più chiare e l'azione che cade al 10' del secondo tempo è splendida: Sabato scende sulla corsia destra e serve Beccalossi al centro dell'area, il fantasista bresciano si gira e fornisce un assist ad Hansi Muller la cui rasoiata di sinistro buca Zoff a fil di palo: 3-1 per l'Inter. I nerazzurri si sentono già la vittoria in tasca, ma non hanno fatto i conti con la veemente reazione della Juventus. Il protagonista assoluto del match diventa Ivano Bordon, il portierone interista si oppone ad una conclusione praticamente a botta sicura di Boniek; qualche minuto dopo si tuffa sulla sua destra per deviare una sberla di Tardelli, sulla corta respinta Marocchino si trova a tu per tu con lo stesso Bordon nell'area piccola, ma in posizione molto decentrata e l'estremo difensore nerazzurro è abile a chiudergli lo specchio.

Sale in cattedra Platini, la sua progressione è devastante, semina almeno tre avversari, ma Bordon esce bene e lo costringe a decentrarsi per un assist che viene catturato da Bagni. Al 24' della ripresa però gli sforzi della Vecchia Signora vengono premiati, quando Platini stacca di testa su un cross proveniente da destra ed anticipa Bagni, spizzicando il pallone di quel tanto che basta per spedirlo alle spalle di Bordon. Gli assalti bianconeri si fanno ancora più furenti e poco dopo la mezz'ora si accende una mischia sugli sviluppi di un corner, risolta da Bettega con un tocco dentro l'area piccola al culmine di un batti e ribatti: 3-3. C'è ancora tempo per altri sussulti, i tentativi dell'Inter i cui giocatori sono consapevoli di aver sprecato una grande occasione e l'espulsione di Bettega che, già ammonito, esce dalla barriera per misurare la distanza in occasione di una punizione dal limite affidata al sinistro di Muller: Barbaresco ovviamente non gradisce e gli sventola il secondo giallo.

L'Inter vince la gara a tavolino

Una settimana dopo la Roma, pareggiando 1-1 in casa del Genoa, avrebbe conquistato la matematica certezza del titolo. La Juventus avrebbe concluso il campionato al secondo posto con 40 punti, ma alla fine saranno 39 perché quel punto scaturito dal 3-3 nel derby d'Italia verrà cancellato dalla giustizia sportiva. La sentenza arriverà a fine torneo, il risultato del campo sarà trasformato in 2-0 a tavolino in favore dell'Inter a causa del gesto folle di quel tifoso bianconero e delle sue mattonate. In realtà cambiò poco per entrambe le squadre, però a tanti anni di distanza è suggestivo ed importante ricordare ciò che avvenne sul rettangolo di gioco dove si confrontarono davvero due formazioni di altissimo livello, entrambe con grandi campioni in organico.

Del resto, la delusione più grande per la Juventus sarebbe arrivata meno di un mese dopo il derby d'Italia, con la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni al cospetto dell'Amburgo di Magath. Sarebbe stata solo la prima di una serie infinita, ma questa è un'altra storia.