Ennesima crisi in casa Milan: dopo il No della Uefa al voluntary agreement la società rossonera rischia della sanzioni in caso di partecipazione alle Coppe europee, in ogni caso la solidità finanziaria del club sarà monitorata nuovamente nella primavera del 2018. Se dovesse arrivare un’altra bocciatura al piano di rientro degli investimenti, i rossoneri rischiano delle sanzioni che possono andare dal mercato bloccato all’esclusione dalle Coppe. Sembra proprio non esserci pace per i rossoneri, dal cambio di allenatore con l’arrivo di Gattuso, ai tanti dubbi sulla solidità finanziaria della società, al caso Donnarumma, è un continuo entrare in acque turbolente da cui, a quanto pare, nessuno sa bene come uscire.

Una della questioni più care ai tifosi milanisti è la sorte del baby portiere, tanto amato nella scorsa stagione quanto contestato sin dall’inizio di questo campionato. Sembrava che il rinnovo del contratto di questa estate avesse messo la parola fine alle voci sul futuro di Donnarumma e invece, appena si presenta la finestra del mercato di gennaio, si ripresentano i dubbi sul portiere del Milan.

Lui, lei e l’altro

Ormai sembra la classica telenovela in stile soap opera: lui, lei e l’altro. Lui, Donnarumma, si è sempre dichiarato tifosissimo del Milan. Cresciuto nel settore giovanile è approdato in Serie A all’età di 16 anni e 8 mesi, con la maglia della sua squadra del cuore: un sogno, forse, per chiunque.

Lei, la società rossonera, è pronta a far crescere il talento e il ricambiato amore del giovane portiere, per farlo diventare uno dei pilastri del nuovo progetto tecnico. L’altro è il chiacchieratissimo procuratore Raiola, che spesso ricopre il ruolo di terzo incomodo e abbastanza volentieri è disposto a mandare all’aria i matrimoni più belli, in nome della sua fede: il denaro.

E per la serie c’eravamo tanto amati, quest’estate qualcosa si rompe nel rapporto tra il popolo rossonero e il suo giovane portiere. Con il senno di poi, uno degli errori commessi da Donnarumma nei confronti della tifoseria rossonera, paradossalmente, è il bacio dello stemma sulla maglia mentre usciva sconfitto dallo Stadium di Torino, furibondo per il rigore concesso all’ultimo minuto ai bianconeri.

Con l’arrivo della primavera, come nelle migliori storie, quel gesto per i tifosi, ha rappresentato un atto di fede verso la maglia e verso la società, ma poi è arrivata l’estate, con il mercato e il terzo incomodo e ci siamo tutti ricordati che il procuratore del giovane portiere è un certo Raiola. Da lì in poi si è scritto e detto di tutto, ma la questione sembrava rientrata fino a qualche giorno fa, quando la Gazzetta riportava la notizia della lettera da parte di Raiola al Milan, da cui emergeva la volontà di far decadere l’accordo estivo, per pressioni psicologiche al momento della firma del contratto. È vero che il procuratore dimostra di avere una buona dose di scaltrezza, però quest’ennesimo sgambetto ai tifosi rossoneri proprio non è andato giù, infatti, tramite l’hastag #GigioMollalo chiedono al proprio portiere di lasciare Raiola.

Un gesto forte, come quello compiuto da Hamsik anni fa, quando cambiò procuratore abbandonando proprio Raiola pur di restare a Napoli, diventare capitano e provare a vincere qualcosa con la maglia del Napoli. Quel che è certo è che Donnarumma si trova tra due fuochi: da un lato la società e i tifosi, che vorrebbero vederlo sollevare trofei con la fascia da capitano al braccio; dall’altro lato c’è Raiola, che ad ogni finestra di mercato cerca di capitalizzare al massimo i proventi di un eventuale trasferimento. Nel mezzo si trova il diciottenne portiere che, bisogna dirlo, non è stato prodigo di segnali nei confronti di tifosi e società, nemmeno nel corso della caldissima estate appena trascorsa: nè un comunicato ufficiale, nè qualche parola dal suo account twitter @gigiodonna99.

Tranne una conferenza stampa a contratto firmato e un comunicato di questi giorni, silenzio assoluto. Pochini per chi giura amore eterno alla sua squadra del cuore. Come se il ragazzo fosse indeciso: seguire i consigli del suo procuratore e cambiare aria, o provare a riportare il Milan in alto in Europa e baciare ancora lo stemma della sua maglia, rinnovando quel patto d’amore siglato in primavera, ma troppo spesso messo in discussione? In attesa di una nuova puntata della soap opera, gli Autogoal, con l’ironia che li contraddistingue, hanno provato a fare chiarezza sulle presunte pressioni psicologiche subite da Donnarumma al momento della firma del contratto, lanciando la ‘campagna’ #SaveZizzo in favore del portiere milanista.