La vittoria in casa nella sfida di Coppa Italia contro il Verona ha lanciato verso il Milan verso il passaggio del turno e verso il derby contro l’Inter ai quarti di finale il prossimo 27 dicembre. Ma il 3 a 0 degli uomini di Gattuso passa in secondo piano a causa delle polemiche riguardanti il caso Donnarumma, tornato a riempire le prime pagine dei giornali nei giorni antecedenti alla partita.

Il caso è nato dall'insoddisfazione di Raiola dopo il mancato inserimento della clausola rescissoria nel contratto firmato da Gigio a luglio, prolungando la sua permanenza al Milan fino al 2021.

Il famoso procuratore scottato dalla “sconfitta” rimediata in estate è passato alle vie legali accusando i rossoneri di aver indotto il portiere classe ’99 a mettere la firma sul contratto di rinnovo con forti pressioni psicologiche, chiedendo quindi l’annullamento dello stesso. Nelle scorse settimane, Mino Raiola si è incontrato più volte con la dirigenza rossonera per cercare di risolvere la questione clausola, ma anche questa volta l’esito dell’incontro è stato negativo.

A pagare in questa sfida tra club e procuratore è ancora una volta il giocatore: dopo i dollari in campo durante la scorsa estate, anche questa volta Donnarumma è stato bersagliato nel corso di tutta la partita di coppa contro l’Hellas Verona dai fischi di una parte del pubblico.

Vari striscioni che lo invitavano a lasciare il Milan sono stati esposti durante il corso della partita. Sui social, dopo la brutta serata – come lui scrive – a San Siro, ha dichiarato di non aver mai detto né scritto di aver subito violenze psicologiche dal Milan e nelle ore successive alla partita anche Gattuso, Mirabelli e lo stesso Raiola hanno tolto dalle spalle di Donnarumma il peso del braccio di ferro tra procuratore e società, dicendo che il giocatore non alcuna colpa riguardo alla recenti vicende che girano intorno a lui.

Molti club in Europa sono interessanti al giocatore: Atletico Madrid, Psg e in Italia, anche la Juventus. Tutte squadre in grado di offrigli un ingaggio più alto e, ad oggi, con obiettivi più ambiziosi rispetto a quelli del suo attuale club. Ma il giocatore non ha mai espresso l'intenzione di lasciare la squadra nel quale è cresciuto né con la dirigenza rossonera, né con il suo procuratore.

Il Milan, dal canto suo, potrebbe avere la necessità di cedere Donnarumma per salvarsi, in caso di mancata qualificazione in Champions, da un possibile tracollo finanziario: è forse più il suo club a volerlo cedere ed il suo procuratore alla ricerca di una buona commissione, che lui a voler lasciare.