Sembrerebbe che il ritiro e l’annullamento della cena di Natale (che mai era stata annullata prima) non siano serviti ai giocatori del Milan per trovare quel “veleno” richiesto dal neo tecnico rossonero Gennaro Gattuso. Infatti contro l’Atalanta i rossoneri hanno subito l’ennesima sconfitta stagionale, che sà di addio definitivo alla qualificazione in Champions, quantomento via campionato perché il distacco dei rossoneri dal quarto posto è di 14 punti.

Gattuso sulla panchina del Milan

L’inizio di Gattuso sulla panchina del Milan non è stato di certo dei migliori, infatti dopo il pareggio di Benevento e la vittoria a San Siro contro il Bologna, sono arrivate due pesanti sconfitte contro Verona prima e Atalanta poi, oltre a quella ininfluente contro il Rejka in Europa League, che hanno definitivamente compromesso il cammino del Milan nel campionato.

Il tecnico rossonero ha più volte invocato una reazione “di pancia” da parte dei giocatori, che sembrerebbe non esserci stata. Il Milan appare scarico, stanco e senza idee quando scende in campo, con l’ossatura della squadra che sembrerebbe non esserci. Contro l’Atalanta Gattuso ci ha provato col “blocco Italia” schierando sette giocatori italiani, escludendo giocatori importanti come Silva e Calhanoglu. Una delle scelte più sorprendenti di Gattuso durante la partita di ieri è stata quella di non effettuare nessun cambio, se non prima del 76 esimo sul punteggio di 0-2 sostituendo Bonaventura con Calhanoglu. Una mossa simile era stata fatta dal precedente tecnico Montella nella sconfitta contro la Sampdoria subita al Marassi.

Il ritorno di Montella

A proposito di Montella, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe pronto a tornare sulla panchina del Milan in caso di sconfitta nel prossimo derby di Coppa Italia. L’ex allenatore rossonero, difatti, sarebbe l’unica soluzione per il Milan in attesa che nella prossima stagione si trovi un allenatore definitivo.

Una decisione che, dopo appena un mese dall’avvenuto esonero, testimonierebbe come in casa Milan regni la totale confusione, e oltretutto si rischierebbe di “bruciare” un altro rossonero doc come Gennaro Gattuso, dopo aver fatto lo stesso con Clarence Seedorf prima e con Christian Brocchi poi; se a ciò si aggiunge la dichiarazione di Gattuso, il quale afferma che non si dimetterà mai da allenatore del Milan, Fassone e Mirabelli dovranno procedere all’esonero di una delle bandiere del Milan, decisione che i tifosi difficilmente perdoneranno.