In casa Inter c'è grande entusiasmo dopo il primato in classifica raggiunto nella giornata di ieri grazie alla vittoria per 5-0 sul Chievo Verona, con Ivan Perisic mattatore di giornata, autore di una tripletta, e con le reti di Mauro Icardi e Milan Skriniar ad arrotondare il risultato. Superate in classifica Napoli e Juventus, che adesso sono rispettivamente a un punto e a due punti, con lo scontro diretto tra bianconeri e nerazzurri che andrà in scena sabato prossimo all'Allianz Stadium e che potrebbe valere già una fetta di scudetto.

L'Inter resta una delle poche squadre imbattute in Europa, soprattutto alla luce delle sconfitte del Napoli (contro la Juventus), del Valencia (contro il Getafe) e del Paris Saint Germain (contro lo Strasburgo).

E uno dei giocatori simbolo è sicuramente Perisic, autore come detto di tre reti ieri, ma non solo. I numeri parlano chiaro: questa è la sua miglior stagione. Fino ad ora ha messo a segno sette reti e sei assist in quindici partite disputate e sembrano un lontano ricordo le voci che l'estate scorsa lo volevano in procinto di trasferirsi al Manchester United ma per sua stessa ammissione a convincerlo a restare è stato il tecnico, Luciano Spalletti, la vera arma in più di questa Inter.

Il parere di Sconcerti

Dell'ottima stagione disputata dall'Inter fino ad ora ha parlato il noto giornalista Mario Sconcerti, che nel suo editoriale su Il Corriere della Sera ha messo in risalto alcuni numeri:

In testa con merito: "L'Inter è in testa alla classifica e lo è con merito visto che è l'unica squadra imbattuta.

Inoltre c'è un dato fondamentale: ha segnato in quattordici partite su quindici e nelle statistiche ho raccolto su venticinque campionati a venti squadre risulta che si può restare a secco al massimo per tre-quattro partite. Dato che va contro il Napoli, a secco già per tre match".

Qualcosa di inaudito: "All'Inter accade qualcosa di inaudito.

Ha fatto una sessione di mercato silenziosa, con l'allenatore che è stato il vero acquisto. Spalletti ha assunto una sicurezza rara, difficilmente il tecnico conta più della squadra. E' accaduto in passato con Guardiola, Mourinho, Lucescu in un altro calcio".

Icardi non fondamentale: "Paradossalmente il centravanti argentino non è fondamentale come lo scorso anno quando, in un Inter in difficoltà, aveva messo a segno dodici reti e valevano il quasi il cinquantacinque per cento dei nerazzurri, mentre quest'anno si attestano intorno al quarantotto per cento".

La novità dell'Inter: "La novità dell'Inter è un gioco ritrovato, con un centrocampo che Spalletti modificherebbe anche con l'inserimento di un incursore come Vidal o Nainggolan. Ma con il tempo si sono visti giocatori cresce, anche quelli più pigri hanno preso fiducia in se stessi".