Per alcuni tifosi, la colpa è sempre dei giornalisti. Sarebbe infatti la stampa ad illudere i supporters delle squadre su presunti colpi di mercato che poi non arrivano mai. In realtà, nel turbinio del Calciomercato, le indiscrezioni sono tantissime: talvolta c'è del vero, altre volte si tratta semplicemente di 'sondaggi' che, inevitabilmente, se riguardano nomi importanti finiscono sui giornali o sul web alle voci di 'obiettivi', 'giocatori nel mirino', 'colpi possibili'. Oggi, con la crescita esponenziale delle testate online, il caos è totale, ma in fin dei conti il modus operandi della stampa sportiva non è cambiato ed ogni indiscrezione, ai giorni nostri come venti, trent'anni fa, viene opportunamente 'ricamata'.

Sono però i tempi ad essere più veloci: l'informazione in Rete è in tempo reale, mentre prima si doveva attendere il giorno successivo per comprare la Gazzetta, il Corriere o Tuttosport. Ad essere cambiato è soprattutto il calcio, prima il mercato si faceva solo d'estate, oggi dura praticamente 365 giorni: appena si chiude il mercato estivo, si inizia già a parlare degli acquisti di gennaio e viceversa. Ormai da anni, però, il calciomercato italiano è fortemente sottotono se si eccettuano pochi casi, come quello di Higuain nei mesi caldi del 2016 o la prepotente campagna acquisti del Milan della scorsa estate. Se il mercato estivo alla fine riserva davvero pochi 'colpi grossi' in entrata che negli anni '80 e '90 erano una consuetudine, quello di gennaio è un autentico mercato delle pulci.

Il mercato delle grandi illusioni

A testimonianza di quanto talvolta possa risultare inutile la campagna acquisti invernale ci sono i dati relativi alla scorsa stagione. A gennaio del 2017 sono stati 56 i giocatori acquistati dalle 20 società di Serie A per un investimento complessivo di poco inferiore ai 49 milioni di euro.

Dodici mesi dopo, ben 41 di questi giocatori hanno cambiato maglia e soltanto in 7 giocano oggi in pianta più o meno stabile con le squadre che li hanno tesserati l’anno scorso. Li possiamo dunque citare facilmente, uno dopo l'altro: Cristante ed Hateboer dell'Atalanta; Faragò del Cagliari; Sportiello della Fiorentina; Gagliardini dell'Inter; Taraabt del Genoa e Berezynski della Sampdoria.

Un mercato povero con risultati men che miseri.

Tante voci attorno all'Inter

Tra le ‘grandi’, l'Inter è virtualmente una delle più attive sul mercato di gennaio 2018 anche se ad oggi non ha ancora ufficialmente preso nessun giocatore. L'intervento della società nerazzurra sul mercato era scontato, anche quando la squadra era in testa alla classifica. La coperta di Luciano Spalletti è corta, soprattutto in difesa, non ci sono adeguate alternative agli esterni di centrocampo e, sempre nel settore medio, manca un giocatore in grado di dare estro ed imprevedibilità alla manovra. In difesa dovrebbe arrivare l’argentino Lisandro Lopez, a centrocampo la dirigenza nerazzurra sta trattando Rafinha dal Barcellona e Ramires dallo Jiangsu.

Il primo è poco più di un rincalzo, gli altri due potrebbero avere un posto da titolare e, per caratteristiche, sembrano sposare alla perfezione la chimica 'spallettiana'. Il calciomercato interista si muove dentro gli stretti parametri del Fair Play Finanziario e della prudenza imposta dal governo di Pechino alle aziende cinesi relativa agli investimenti all'estero, per cui Zhang Jindong non farà follie. Certo, accusare i ricchissimi proprietari cinesi del club milanese di essere dei 'poveracci' denota quanta memoria corta abbiano i tifosi: in tre sessioni di mercato, da quando Suning ha acquistato la maggioranza delle azioni dell'Inter, sono stati spesi 160 milioni con scarsi risultati e non sono certamente arrivati dei 'carneadi'.

L'acquisto più costoso è stato Joao Mario, 40 milioni più bonus, giocatore rivelazione dell'Europeo 2016, per non parlare di un nazionale italiano come Candreva, di una promessa del calcio brasiliano come Gabriel Barbosa cercato anche dal Barcellona e di un giovane di prospettiva come Gagliardini. Dopo cospicui investimenti infruttuosi, Suning ha cambiato la sua linea: o si cedono giocatori che non rientrano più nel progetto (Joao Mario e Brozovic tra i maggiori indiziati) facendo in tal modo cassa o non si fa mercato, a meno di ricorrere a soluzioni ‘tampone’ come prestiti più o meno onerosi, senza obbligo di riscatto. Zhang non sarà un grande conoscitore del calcio, ma è un imprenditore di fama mondiale, di quelli che i soldi non li buttano dalla finestra.

Napoli e Juventus alla fine non devono 'riparare'

Chi sembra in grado di poter piazzare colpi degni di nota è il Napoli che ha già tesserato il centrocampista francese Zinédine Machach dal Tolosa. Gli obiettivi dell'attuale capolista del campionato di serie A sono certamente rilevanti: Verdi del Bologna, Deulofeu del Barcellona (accostato anche all'Inter), Inglese del Chievo, Younes dell'Ajax, Vrsaljko dell'Atletico Madrid solo per citarne alcuni. Alla fine una squadra che, a parte una breve parentesi, è sempre stata in testa al torneo ha ben poco da riparare e lo stesso discorso vale per la Juventus. I bianconeri hanno ceduto Pjaca in Germania, allo Schalke ed inseguono ormai da mesi Emre Can del Liverpool che, probabilmente, arriverà la prossima estate.

Per il resto i campioni d'Italia hanno ben poco da rinforzare perché pochi tra i giocatori disponibili sul mercato possono fornire alternative valide ad un organico che è ancora il migliore ed il più completo della serie A.

Milan, tutto fermo

Dopo i prepotenti squilli estivi, la Milano rossonera ha messo le trombe in naftalina. La disponibilità economica è invero limitata, la nuova proprietà deve rifinanziare il debito con Elliot ed è alla ricerca di investitori, più che di nuovi calciatori. L'unico obiettivo timidamente cercato dalla dirigenza del Milan è il giovane talento dell'Udinese, Jakub Jankto, ma dal Friuli avrebbero già espresso l'intenzione di trattenere il centrocampista ceco fino al termine della stagione.

Possibile qualche movimento in uscita, per il resto Rino Gattuso dovrà fare di necessità virtù.

Roma e Lazio, tiepidi movimenti all'ombra del Cupolone

Diversi i giocatori di spessore nel mirino della Roma, ma è difficile che arrivi qualcuno a meno di cessioni eccellenti. Tra i giocatori che avrebbero parecchio mercato c'è sicuramente Kevin Strootman, non più pedina inamovibile per mister Di Francesco. Sulle tracce dell'olandese c'è il Liverpool e l'impressione è che potrebbe fare le valigie in presenza di un offerta da 30-35 milioni. Soldi che potrebbero essere investiti per riportare in Italia il nazionale azzurro Matteo Darmian, rinforzo richiesto sulla corsia esterna in difesa, o un attaccante tra Politano e Berardi, entrambi del Sassuolo.

Il portiere Alisson, nel mirino del PSG, non sarà ceduto prima della prossima estate. La Lazio, invece, dopo aver acquistato Caceres dal Verona non sembra avere particolari mire, piuttosto c'è da definire la situazione di Stefan De Vrij che va in scadenza a giugno e si sarebbe già promesso all'Inter. Le ultime indiscrezioni, però, non escludono affatto il possibile rinnovo del difensore olandese con la società biancoceleste.

Le altre squadre

Tra le squadre che lottano per non retrocedere sono particolarmente attive Benevento e Spal. I campani hanno preso i centrocampisti brasiliani Sandro (ex Tottenham) e Guilherme, rispettivamente, dai turchi dell'Antalyaspor e dai polacchi del Legia, oltre al difensore francese Billong dagli sloveni del Maribor.

Gli estensi hanno tesserato il difensore Cionek dal Palermo, il difensore Dramé ed il centrocampista Kurtic, entrambi dall'Atalanta, cedendo a loro volta il centrocampista Rizzo alla società bergamasca. Triplo colpo anche per il Verona, il difensore Boldor dal Montreal e gli attaccanti Petkovic dal Bologna e Matos dall'Udinese. Gli altri acquisti già messi a segno in serie A sono quelli del centrocampista Dzemaili del Bologna (dal Montreal), del difensore Castan del Cagliari (dalla Roma), del difensore Capuano del Crotone (dal Cagliari), del difensore Solini del Chievo (svincolato), dell'attaccante Kubovec della Fiorentina (dal Maribor) e del centrocampista Stijepovic della Sampdoria (dal Mladost Podgorica).

Premier e Liga, colpi ultramilionari

Tutto questo mentre da Premier League e Liga le bombe sganciate sono di quelle che fanno rumore. Il Liverpool ha acquistato l'olandese Virgil van Dijk dal Southampton per 85 milioni di euro che ne fanno il difensore più costoso della storia del calcio; l'Atletico Madrid si è ripreso l'attaccante Diego Costa dal Chelsea sborsando 60 milioni di euro più bonus (ne aveva guadagnati 40 cedendolo ai blues nel 2014), mentre il Barcellona con Coutinho ha finalmente trovato il sostituto di Neymar ponendo sul piatto la cifra astronomica di 160 milioni di euro, finiti nelle casse del Liverpool, e mettendo a segno il secondo colpo di mercato più caro di sempre. Diego Costa era stato a lungo accostato al Milan durante la scorsa estate e, alla luce della carenza cronica di un attaccante di peso tra le file rossonere, forse sarebbe stato il caso di dirottare altrove un po’ dei milioni spesi sistemando un'evidente lacuna.

Oggi, alla luce dell'ultima valutazione, possiamo anche affermare che Coutinho fu 'svenduto' dall'Inter nel 2013. Se è vero che il nostro calcio non può più competere a certi livelli finanziari con le 'potenti d'Europa', è altrettanto vero che determinati dirigenti made in Italy sono fin troppo carenti di coraggio, lungimiranza e, forse, anche di reale competenza. Ma quest’ultima è una dote che, calcisticamente parlando, inizia a scarseggiare un po’ ovunque nel Belpaese: basti pensare al fallimento Mondiale della Nazionale, al caos in Federazione e Lega ed a discutibili programmi televisivi dove alcuni presuntuosi opinionisti continuano a pontificare assurdità senza che nessuno gli suggerisca che, forse, sarebbe il caso di cambiare mestiere.