Ristrutturare casa è una spesa non indifferente ma farlo entro il 2014 conviene per via dei ecobonus previsti dalla legge. Le detrazioni fiscali però sono dilazionate in dieci anni e questo quindi non toglie che l'investimento iniziale vada sostenuto dal proprietario. In mancanza di liquidità occorre quindi chiedere un prestito o un mutuo. Molte banche o finanziarie propongono prestiti finalizzati per la casa (così ad esempio IBLL, Compass o Findomestic). Altri consumatori chiedono invece un mutuo. Altroconsumo ha fatto una ricerca per mettere a confronto la convenienza delle due soluzioni.

Mutui casa: offerte a confronto

Per accendere un mutuo non è necessario essere titolari di un conto corrente. Supponiamo che la cifra richiesta sia di 50 mila euro: i tassi variabili più vantaggiosi rilevati dall'associazione dei consumatori che si è occupata dello studio sono We bank (Taeg 2,99%), Mediolanum Riparti Italia (3,10%) e Bpm Strizza (3,67%). Tra quelli a tasso fisso, invece, i più convenienti sono We bank (4,75%), Veneto Banca Mutuo Jolly (5,15%) e Che Banca! (5,67%).

Al momento si potrebbe notare che conviene fare un mutuo a tasso variabile ma, per impegni a medio-lungo termine, occorre considerare anche il rischio che la rata mensile aumenti.

Prestiti per ristrutturare casa: requisiti e condizioni

Il maggior vantaggio di un prestito è che esonera dalle spese notarili.

Gli interessi però rispetto al mutuo sono più alti. Partendo dalla stessa cifra, e fissando la scadenza a dieci anni, il tasso più vantaggioso risulta essere quello di Mysura Plus di Banca Carige (8,26%). In media quindi il consumatore spende 10 mila euro in più rispetto al mutuo (cifra che ben copre la parcella del notaio).