Un vicino molesto può trasformare la vita quotidiana di condominio in un inferno. E’ quello che è accaduto a Città della Pieve, in provincia di Perugia, dove sette condomini hanno citato in giudizio una coppia di coniugi stranieri di 67 e 75 anni, i quali sono stati rinviati a giudizio due giorni fa.

Atti di stalking condominiale

Lungo è l’elenco di episodi di cui sono protagonisti i due condomini: in un’occasione hanno imbrattato le cassette postali condominiali mettendo dentro di esse erbe e rami secchi al fine di renderle inutilizzabili. Molte volte i due anziani terribili hanno scritto email e affisso senza autorizzazione negli spazi condominiali, fogli contenenti parole offensive all’indirizzo dei vicini, accusati di non mantenere pulite le aree comuni dell’edificio.

Nel decreto di rinvio a giudizio si legge anche che i due coniugi hanno gettato dell’immondizia nel terrazzo di un vicino. Inoltre, uno di essi ha scassinato la porta di una cantina di un vicino prelevando suppellettili di sua proprietà collocandoli nel giardino condominiale e, non contento, ha invitato i vicini a buttare quegli oggetti in una discarica.

I due anziani dovranno rispondere di molestia e disturbo ai propri vicini per futili motivi.

Il pubblico ministero Barbara Mazzullo ha citato nel decreto di rinvio a giudizio sette querele e numerose segnalazioni poiché la vicenda dura da anni. Per i 16 condomini, quello che era partito con un semplice dissapore con un vicino e diventata una via crucis di violenza privata e atti persecutori.

C’è da restare sconcertati, infatti, scorrendo le pagine del documento del giudice. La condomina alla quale i due coniugi sono accusati di avere gettato dell’immondizia nel suo terrazzo si è vista recapitare una lettera con cinquantasette pagine di improperi. In un'altra occasione hanno bloccato la porta dell’ascensore condominiale con alcuni scatoloni, impedendo a tutti di usarlo e ancora: un giorno i due condomini terribili hanno riempito un secchio di acqua e hanno bagnato un condomino che passava sotto il loro balcone.

Arrivare alla querela è l’estrema soluzione contro questo tipo di atti, in alternativa si sarebbe dovuta investire della questione l’assemblea del condominio e cercare di risolvere la questione nell’ambito della normativa condominiale, anche se l’elenco degli episodi di cui si sono resi responsabili i due lascia presumere che non siano sani di mente.