Con i nuovi Liberi consorzi, il Nisseno rischia di perdere ancora “pezzi” e un considerevole numero di abitanti, che sembrerebbero sul punto di passare all’Area metropolitana di Catania. A breve se ne saprà di più, anche se l'orientamento sembra scontato. Saranno i Consigli comunali di Gela, convocato per lunedì 14 settembre, e Niscemi, ancora da definire la data, a pronunciarsi sull’adesione al territorio catanese, al quale potrebbe passare anche la vicina Piazza Armerina, il cui civico consesso si riunirà il 28 settembre. Nel caso in cui Gela e Niscemi transitassero nell’area di Catania, la popolazione nissena passerebbe da poco più di 274 mila abitanti, quelli dell’ultimo censimento Istat, a poco meno di 170 mila.

Circa 104 mila residenti in meno. Si passerebbe, dunque, da 22 a 20 comuni, dei quali 15 con una popolazione inferiore ai 10 mila abitanti, con conseguenze facilmente intuibili per un territorio già alle prese con diversi problemi.

L'involuzione di un territorio

La provincia di Caltanissetta nacque nell'Ottocento sotto i Borboni e comprendeva una buona parte della futura provincia di Enna, sorta nel 1926. Le altre erano Palermo, Catania, Messina, Trapani, Noto e Girigenti, che poi mutò denominazione in Agrigento. Al tempo del Regno delle Due Sicilie, la provincia nissena comprendeva i distretti di Caltanissetta, con la città capoluogo, San Cataldo, Serradifalco, Santa Caterina, Delia, Sommatino, Acquaviva Platani, Campofranco, Marianopoli, Montedoro, Mussomeli, Resuttano, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba; Piazza Armerina con Calascibetta, Villarosa e Castrogiovanni, l'odierna Enna; Terranova, oggi Gela con Butera, Riesi, Mazzarino e Niscemi.

Altri "nodi" da sciogliere

Con la nuova legge sui Liberi consorzi restano diversi i “nodi” da sciogliere. Le Province si definivano anche il confine amministrativo per uffici pubblici, giudiziari e non solo. Punti da chiarire, che riguardano anche il destino di un massiccio numero di lavoratori dipendenti di tali strutture. Peraltro c’è da comprendere cosa accadrà proprio dal punto di vista amministrativo anche in tutti quei servizi, in cui finora si è fatto riferimento proprio ai confini territoriali.