Oggi 5 febbraio si festeggia la Sant'Agata, Patrona della città di Catania. Nella provincia siciliana la festa per la Patrona assume caratteristiche che vanno oltre alla religione ed alla chiesa, la città assume contorni festosi e la cittadinanza è pronta a festeggiare al meglio l'evento. Non tutti sanno però che la leggenda inerente alla vita di Agata, divenuta poi Santa, narra di una vita passata tra torture e prigionia. Il particolare, non lasciato tutt'oggi al caso, è che Sant'Agata era la santa senza seno.

Sant'Agata, la ragazzina imprigionata e senza seno

La leggenda narra che Agata, ragazzina proveniente da una famiglia ricca, all'età di 15 anni decise di consacrarsi a Dio ed il Vescovo della citta, a seguito della sua scelta e dalla giovane età, gli donò il velo rosso che sta a raffigurare il simbolo delle ragazze vergini consacrate a Dio. Il proconsole della città di Catania si innamorò della ragazzina, e attraverso un atto di persecuzione emanato dall'imperatore Dezio, la fece imprigionare presso il palazzo pretorio a seguito di un'accusa per vilipendio alla religione di Stato. A quel punto Quinziano provò a far cambiare idea alla vergine ed all'ennesimo diniego decise di farle tagliare entrambi i seni.

Si narra che la ragazza, affidata in pieno alla sua fede, ebbe una visione celeste e guarì da quella atroce tortura. Il proconsole, irritato da quanto accaduto in favore della ragazza, decise di farla bruciare viva, ma nel giorno in cui Agata doveva essere trasportata nella piazza pubblica per essere data al rogo, avvenne una forte scossa di terremoto che fece desistere Quinzano a procedere nella sua vendetta, percependo che accaduto sia una volontà divina, e non ebbe il coraggio di proseguire la sua vendetta.

Correva l'anno 251, e Agata venne ricordata a causa della sua persecuzione ed al coraggio, che nonostante le atroci torture riuscì a restare illibata per Dio.

Non solo Catania, anche in altre città viene venerata la Santa

Oltre ad essere la santa patrona di Catania, Sant'Agata viene festeggiata anche nella Repubblica di San Marino. Il rito oltre a prevedere l'evento religioso, è affiancato anche dalla rilevante manifestazione culinaria.