Con la rivale Samsung che già si prepara a lanciare sul mercato il Galaxy S6 (cosa che non avverrà comunque prima di svariati mesi), Apple prosegue i lavori in vista dell’uscita dell’iPhone 6: il nuovo melafonino verrà presentato in un keynote specifico in riferimento al quale si annuncia già un tutto esaurito da record, il tutto nonostante si abbiano poche certezze sulla data ufficiale (si parla di settembre o ottobre 2014). Nel mare di indiscrezioni che stanno accompagnando questi mesi, possiamo finalmente scorgere l’ombra di un dato ufficiale: stiamo parlando del prezzo di iPhone 6, che nella speciale versione in oro e platino realizzata dai maestri gioiellieri del portale Brikk è già pre-ordinabile online.

Tralasciando le news sulle specifiche tecniche, in questa sede ci concentreremo sul tema dell’obsolescenza programmata, una questione che si ripropone ciclicamente e in merito alla quale bisogna segnalare un’interessante ricerca condotta da una specializzanda di Harvard.

iPhone 6, news e rumors su uscita e prezzo ufficiale



Come già accennato in apertura, l’iPhone 6 dovrebbe essere presentato in un keynote specifico intorno ai mesi di settembre o ottobre; inutile rimarcare la febbrile attesa che da tempo scandisce la cosa, basti pensare ai centinaia di probabili concept apparsi sulla rete o alle decine e decine di presunte foto ‘rubate’ a questa o quella casa di produzione storicamente legata ad Apple. In un mare di news e indiscrezioni tutte da decifrare c’è comunque (e finalmente) un dato ufficiale, quello relativo al prezzo della versione in oro e platino del prossimo iPhone 6; già adesso è infatti possibile preordinare il modello, ma per assicurarsi l’iPhone 6 in oro 24 carati sarà necessario tirar fuori oltre 4.500 dollari. A richiesta del cliente, è poi possibile aggiungere alcuni diamanti nel logo Apple, un vezzo che farebbe lievitare il prezzo sino a quota 8.400 dollari. Non è certo un affare ma questo è lo stato di cose.

iPhone 6, Apple e l’obsolescenza programmata: specializzanda di Harvard ‘inchioda’ la Mela?



Come accennato in apertura, in questi giorni sta tornando di ‘moda’ il tema connesso all’obsolescenza programmata cui farebbe ricorso Apple in prossimità dell’uscita di nuovi modelli di iPhone (l’iPhone 6 non farebbe eccezione da questo punto di vista); per spiegare il fenomeno in termini comprensibili, nelle settimane immediatamente precedenti l’uscita di un nuovo iPhone Apple rilascerebbe degli aggiornamenti di iOS conditi da un ‘codice di disturbo’ che rallenterebbe il device convincendo il consumatore della fatiscenza del proprio modello e della conseguente necessità di acquisirne uno nuovo. Quale migliore occasione se non il nuovo iPhone in uscita a distanza di qualche settimana. Sull’argomento si sono avuti numerosi studi e più di qualche polemica, ma una recente ricerca svolta da una specializzanda di Harvard 'inchioderebbe' una volta per tutte Apple. Si fa per dire naturalmente, dato che ci vorrebbero strumenti molto più precisi di quelli impiegati dalla ricercatrice (senza contare che si tratterebbe di una pratica illegale). Lineare e semplice il metodo adottato nella famosa Università: la giovane dottoranda non ha fatto altro che studiare Google Trend arrivando a misurare il numero di ricerche ‘iPhone slow’ (‘iPhone lento’) che guarda casa sono risultate in netto aumento ogni qualvolta un nuovo modello di iPhone era appena stato reso disponibile sul mercato. I picchi si presentano improvvisi nei giorni immediatamente seguenti al lancio, come se qualcosa li provocasse di proposito. Come già sottolineato, ci vorrebbero degli strumenti più precisi che però potrebbero di certo essere innescati a partire dai dati raccolti dalla dottoranda della nota università statunitense. Accadrà lo stesso per l’iPhone 6? Noi non ci sbilanciamo, e Voi cosa ne pensate? Credete che Apple si serva davvero di questo ‘strumento’ per invogliare i propri utenti? Dateci il Vostro parere commentando l’articolo qui sotto!